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Educare alla salute visiva

La visita oculistica e la diagnosi precoce rappresentano il più importante baluardo per contrastare le malattie che inducono la cecità. La mancanza di consapevolezza in questo campo, però, fa sì che ancora troppe persone si rivolgano all’oculista quando è troppo tardi. L’ultima prova arriva dagli Stati Uniti dove l’American Academy of Ophthalmology promuove visite oculistiche gratuite.

Le malattie che inducono la cecità non sono in declino. Anzi, aumenteranno con l’allungamento della vita media e il conseguente invecchiamento della popolazione. La particolarità di queste patologie è che spesso sono asintomatiche, ovvero danneggiano le cellule nervose della vista anche prima che le persone se ne accorgano. Per questo la visita specialistica e la diagnosi precoce sono essenziali. Si vedano gli esempi del Glaucoma, che costituisce la prima causa di cecità irreversibile al mondo (76 milioni, ultimi dati 2019 dell’OMS), della Degenerazione maculare legata (AMD) e della Retinopatia diabetica.

Il problema è che molte persone sono al corrente della necessità di visitarsi periodicamente anche in assenza di sintomi e arrivano dall’oculista quando ormai è tardi. Un tema sul quale IAPB Italia sta sensibilizzando pubblico e istituzioni con la Campagna di prevenzione per le malattie della retina e del nervo ottico e le visite gratuite nelle maggiori città italiane[1]. Ma anche gli americani hanno rilevato e promosso visite gratuite[2]. L’American Academy of Ophthalmology (AAO), infatti, dal sondaggio condotto dalla società di ricerche “The Harris Poll”[3], ha visto che esistono ancora molte lacune, tra la popolazione statunitense, nella comprensione della salute degli occhi. Il sondaggio, condotto online per conto dell’AAO, ha coinvolto 3.512 adulti americani, di età pari o superiore a 18 anni, tra l’8 e il 27 agosto 2019[4]. Dai risultati è emerso come, nonostante l’81% degli adulti abbia affermato di essere ben informato sulla salute visiva, meno di 1 su 5 (19%) è stato in grado di identificare correttamente le tre principali cause di cecità negli Stati Uniti: il Glaucoma, la Degenerazione maculare legata all’età (AMD) e la Retinopatia Diabetica. Solo un terzo degli americani (37%), poi, è a conoscenza che non si manifestano sempre sintomi prima di perdere la vista a causa di una malattia degli occhi. Infine, solo 1 adulto su 4 (24%) sa che la perdita della vista è associata a problemi psicologici come l’isolamento sociale e la depressione.

La vista, dunque, non può mai essere data per scontata e resta un bene da tutelare. Dai dati dell’OMS, almeno 2,2 miliardi di persone al mondo hanno problemi di vista. In quasi la metà di questi casi, la disabilità visiva era evitabile o trattabile tempestivamente[5]. In Italia si stima che siano quasi 1,5 milioni di ipovedenti e 220.000 ciechi[6]. Per combattere la mancanza di informazioni adeguate sui rischi derivanti dal trascurare la salute visiva e promuovere la salute degli occhi in ogni fase della vita, negli stati Uniti l’AAO offre visite gratuite per arrivare a diagnosi precoci. Tutto questo perché tra la popolazione americana manca ancora una cultura della salute visiva.

Sottoporsi a controlli periodici e osservare alcune norme di igiene oculare rappresentano oggi due aspetti da non trascurare nella quotidianità. Sono ancora troppe, infatti, le conseguenze di pazienti che effettuano una visita dall’oftalmologo troppo tardi. Per contrastare il rischio di perdere le vista, sono necessarie diagnosi precoci e tutto questo non può che partire dall’educazione alle malattie degli occhi e dalla visita presso uno specialista.

Come gli oculisti in Italia anche l’American Academy of Ophthalmology, raccomanda agli adulti in buona salute di consultare un oculista per un esame completo entro i 40 anni e di sottoporsi a controlli periodici ogni anno, a partire da 65 anni o più. In generale, da adulti, è necessario sottoporsi ad una visita oculistica periodica in relazione al tipo di attività svolta e alle condizioni oculari individuali, su indicazione dello specialista. Particolarmente importanti, poi, sono la visita oculistica alla nascita, una visita entro i tre anni di vita, prima delle elementari e verso i 12/13 anni scolastici.


[1] https://iapb.it/vistainsalute/i-primi-risultati-della-campagna-iapb-italia/

[2] “Un programma sponsorizzato dall’AAO con oculisti volontari per persone con più di 65 anni di età.  “This national public service program provides eye care through volunteer ophthalmologists for eligible seniors 65 and older”. https://www.aao.org/newsroom/news-releases/detail/survey-reveals-most-americans-know-less-eye-health

[3] https://theharrispoll.com/

[4] https://www.aao.org/newsroom/news-releases/detail/survey-reveals-most-americans-know-less-eye-health

[5] World Health Organization, World report on vision, 8 October 2019, p. 25. 

[6] https://iapb.it/le-dimensioni-della-disabilita/

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