fbpx Skip to content
copertina-dichiarazione_astana-oct_2018.jpg

Diritto alla salute, passo avanti dell’OMS

Con la nuova Dichiarazione di Astana s’intende rafforzare l’assistenza primaria mirando a una copertura sanitaria universale

copertina-dichiarazione_astana-oct_2018.jpg
Rafforzare l’assistenza primaria per ottenere, in futuro, una copertura sanitaria universale. Questo è l’intento di fondo della Dichiarazione di Astana approvata durante i lavori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che si sono tenuti – nella stessa capitale del Kazakistan – il 25 e il 26 ottobre 2018.

La nuova Dichiarazione riafferma quella del 1978 di Alma-Ata, dove per la prima volta i leader mondiali s’impegnarono a ottenere l’assistenza sanitaria di base. “Oggi, invece della salute per tutti, abbiamo la salute [solo] per alcuni”, ha affermato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS e “abbiamo tutti la solenne responsabilità di assicurare che […] l’assistenza sanitaria di base consenta ad ogni persona, ovunque, di esercitare il proprio diritto fondamentale alla salute”.

Nel testo della Dichiarazione di Astana si legge [[grassetti nostri]]:
Riconosciamo che, nonostante i notevoli progressi compiuti negli ultimi 40 anni, persone in tutte le parti del mondo hanno ancora bisogni di salute irrisolti. Rimanere sani è una sfida per molte persone, in particolare per i poveri e coloro che vivono situazioni di vulnerabilità. Troviamo eticamente, politicamente, socialmente ed economicamente inaccettabile che persistano ineguaglianze nella salute e disparità nei risultati sanitari.

Continueremo ad affrontare il crescente peso delle malattie non trasmissibili, che portano a cattive condizioni di salute e a morti premature dovute all’uso del tabacco, all’uso dannoso dell’alcol, stili di vita e comportamenti non salutari nonché all’insufficiente attività fisica e a diete malsane. […]

I servizi di promozione [sanitaria], di prevenzione, cura, riabilitazione e le cure palliative devono essere accessibili a tutti. Dobbiamo salvare milioni di persone dalla povertà, in particolare da quella estrema, causata da spese per la salute personali e sproporzionate. Non possiamo più sottovalutare l’importanza cruciale della promozione della salute e della prevenzione delle malattie, né tollerare cure frammentarie, non sicure o di scarsa qualità. Dobbiamo affrontare la carenza e l’irregolare distribuzione degli operatori sanitari. Dobbiamo agire sui costi crescenti dell’assistenza sanitaria […].
Più in generale i sottoscrittori del nuovo documento auspicano che:

  • i governi e le società diano priorità, promuovano e proteggano la salute delle persone e il loro benessere, a livello sia di popolazione che individuale, attraverso sistemi sanitari forti;
  • l’assistenza sanitaria di base e i servizi sanitari di alta qualità siano sicuri, completi, integrati, accessibili, disponibili e alla portata di tutti e ovunque, offerti con compassione, rispetto e dignità da professionisti della salute che sono ben formati, qualificati, motivati e impegnati;
  • gli ambienti siano salutari e accoglienti (enabling), in cui individui e comunità siano responsabilizzati e impegnati a mantenere e migliorare la loro salute e il loro benessere;
  • i partner e gli stakeholders siano allineati nell’offrire un supporto efficace a politiche, strategie e piani per [migliorare] la salute nazionale.

Fonti: WHO, Panorama della Sanità, ONU

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn