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Deceduto Camilleri, scrittore siciliano cieco

Nel 2018 aveva ricevuto il Premio Braille alla carriera. È scomparso a Roma a 93 anni

andrea_camilleri-libro_e_occhiali-photospip9de418ee36b4d030e51758e64258e477.jpgCosa rimarrà di noi nella memoria di chi ci ha voluto bene? Come verrà raccontata la nostra vita ai nipoti che verranno? Se lo è chiesto Andrea Camilleri, scrittore siciliano, nel volume “Ora dimmi di te. Lettera a Matilda” che, uscito ad agosto 2018, era dedicato alla pronipotina. Riflessioni che paiono ora ancor più vive a fronte della morte del celebre scrittore che – da tempo divenuto cieco – è venuto a mancare il 17 luglio 2019 all’Ospedale Santo Spirito di Roma. Era nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925.

Il premio Braille alla carriera

Ha ricevuto il Premio Braille su proposta dell’avv. Giuseppe Castronovo, che l’aveva in precedenza incontrato, sottolineando come il braille fosse l’unica forma di linguaggio che si legge con le mani. libro_punzonato_braille-verticale-luce_morbida-web.jpg

Il Premio Braille alla carriera è stato consegnato nelle mani di Camilleri il 3 dicembre 2018 – trasmesso anche in differita da Rai Uno dall’Auditorium della Conciliazione di Roma [[il 27 dicembre 2018]] –, in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. Si è trattato dell’atto conclusivo della XXIII edizione del Premio, destinato dall’UICI a persone e istituzioni che si siano distinte nel “contribuire al miglioramento delle condizioni di vita, lavoro e studio dei ciechi e degli ipovedenti italiani”.

Il rapporto con la cecità

andrea_camilleri_pensieroso.jpgLa cecità, aveva dichiarato Camilleri in un’intervista concessa all’Espresso, “forse mi ha fatto più riflessivo, o leggermente meno impetuoso”. Tuttavia non pensava che la sua condizione di non vedente (acquisita) avesse influenzato la sua arte di scrittore.

L’artista, grande affabulatore dalla voce roca e profonda, era un narratore instancabile, capace di raccontare magistralmente anche la propria vita. Nella stessa intervista rilasciata a Roberto Andò, Camilleri ha spiegato:

Da quando sono cieco sto imparando l’umiltà della dipendenza dagli altri. Gli altri erano già importantissimi per me, ma ora hanno acquisito una importanza che non è valutabile. Sono completamente dipendente dalla cortesia e dalla gentilezza di chi mi circonda. Mi sono dovuto abituare a tutto questo. Ma questa lezione di umiltà è stata comunque salutare, e l’ho accettata di buon grado.

Montalbano, eroe anche in tv

Non solo scrittore, ma anche insegnante[E’ stato docente presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Inoltre ha avuto la cattedra di regia presso l’Accademia Nazionale di Arte drammatica “Silvio D’Amico”]], regista, poeta e drammaturgo. Per la televisione ha contribuito a portare sugli schermi il commissario Montalbano, le cui storie sono ambientate in Sicilia, scrivendo sceneggiature curate nei minimi dettagli. Le trame – articolate, ricche di suspense e di risvolti psicologici – contengono personaggi caratteristici, molti dei quali parlano un dialetto siciliano misto all’italiano (un [mélange), che rendono le sue opere comprensibili anche a chi siciliano non sia.

Il Capo dello Stato Sergio Mattarella (foto: Quirinale.it)
Il Capo dello Stato Sergio Mattarella (foto: Quirinale.it)
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di cordoglio alla famiglia in cui scrive che “Andrea Camilleri lascia un vuoto nella cultura italiana, e nei tanti che si sono appassionati nella lettura dei suoi racconti e sono stati attratti dai personaggi modellati dalla sua creatività”.

“Camilleri è stato un grande e moderno narratore, dotato di una scrittura coinvolgente e originale. Le traduzioni teatrali e televisive delle sue opere – prosegue il Capo dello Stato – hanno conferito ulteriori dimensioni al suo patrimonio letterario, avvicinando, inoltre, al mondo dei libri un grande numero di persone”.

I racconti e i romanzi tengono “incollato” il lettore alla pagina, avvincendolo con i suoi misteri, le sue riflessioni e le sue sottili ironie, facendolo immergere totalmente nelle storie come se entrasse su un grande palcoscenico ricco di personaggi. Un palcoscenico dal quale il maestro Camilleri è uscito; ma a 93 anni non si è trattato, ovviamente, di un colpo di scena.

Breve storia clinica

L’autore siciliano era stato ricoverato in codice rosso il 17 giugno 2019 a Roma. Secondo il bollettino medico del direttore di Cardiologia del Santo Spirito, Roberto Ricci, “Camilleri è arrivato con un arresto cardiocircolatorio. In pronto soccorso è stata praticata la rianimazione cardiorespiratoria che ha permesso il ripristino dell’attività cardiocircolatoria. Lo scrittore è [stato portato] in rianimazione con supporto respiratorio meccanico e supporto farmacologico”. Questo avveniva circa 7 ore dopo il ricovero. Insomma, è stato attaccato a un “polmone artificiale” per poter respirare ed era in prognosi riservata, ma da allora non è più uscito dall’Ospedale. Tra l’altro una ventina di giorni prima del ricovero lo scrittore era caduto in casa, fratturandosi il femore.

Come ha spiegato in una nota il 17 luglio l’ASL Roma 1 “le condizioni sempre critiche di questi giorni si sono aggravate nelle ultime ore compromettendo le funzioni vitali. Per volontà del Maestro e della famiglia le esequie saranno riservate”.

Fonti principali: Superando.it, L’Espresso, Gazzetta del Sud, Libro Parlato, ASL Roma 1, Quirinale.it

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