Curato il daltonismo nelle scimmie Grazie alla terapia genica ricercatori Usa hanno reso i primati sensibili al rosso 25 settembre 2009 – Il daltonismo può essere curato: è stato fatto sulle scimmie (uistiti), intervenendo sul loro Dna, da ricercatori dell’Università di Washington e quella della Florida. Lo studio apre una strada promettente alla cura dell’alterata capacità cromatica (discromatopsia). Gettando così le premesse di una futura terapia genica sull’uomo. Si è fatto ricorso a una tecnica genetica che sfrutta il virus del raffreddore (adenovirus, che viene reso innocuo) per trasportare i geni che sintetizzano le proteine necessarie alla percezione di certi colori. In questo caso si è fatto in modo che la retina delle scimmie – affette da una malattia chiamata amaurosi congenita di Leber – producesse una sostanza chiamata opsina, che ha reso i primati sensibili al rosso e al verde dopo cinque settimane di trattamento. “Abbiamo aggiunto la sensibilità al rosso ai coni (cellule della retina grazie a cui si percepiscono i colori, ndr) in animali nati con una malattia identica al daltonismo – ha affermato il Prof. William W. Hauswirth, Università della Florida –”. In sostanza è stato dimostrato – ha proseguito il docente – che “possiamo curare in un primate, in modo del tutto sicuro per la salute, una malattia che colpisce i coni. Ciò è estremamente incoraggiante per lo sviluppo di terapie contro le malattie […] che portano effettivamente alla cecità”. La scoperta potrebbe rivelarsi utile anche nella cura di altre malattie che colpiscono i coni, come l’ AMD (principale causa di cecità in Occidente) e la retinopatia diabetica .
Fonte: University of Florida