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Covid-19 e tumori oculari: come i casi di enucleazione siano aumentati a causa del lockdown

Covid-19 e tumori oculari: come i casi di enucleazione siano aumentati a causa del lock-down

Le varie restrizioni mondiali per arginare la pandemia da Covid-19 hanno portato a diversi danni collaterali e, tra questi, la diminuzione delle visite oculistiche per la prevenzione. Da qui si è scatenato un aumento esponenziale di casi di tumori agli occhi, purtroppo, non diagnosticati in tempo

La pandemia da Covid-19 iniziata in Italia nel marzo del 2020 ha portato molti effetti collaterali: crisi economica, innumerevoli decessi, famiglie allo stremo.

Ma cosa è successo negli altri ambiti sanitari?

A causa della paura del contagio, molti pazienti non si sono sottoposti a visite di controllo periodiche e di prevenzione. Ciò ha comportato un aumento parallelo di diverse patologie che necessitano di essere tenute costantemente sotto controllo, come ad esempio le malattie cardiologiche, oncologiche e oftalmiche.

Le visite oculistiche sono fondamentali per prevenire in tempo malattie degenerative ed irreversibili quali la retinopatia, la maculopatia, la cataratta, il glaucoma.

Secondo un articolo pubblicato sull’American Academy of Ophthalmology, dal marzo 2020 si è assistito ad un drastico calo delle visite oculistiche, calo che è poi sfociato in un considerevole aumento dei casi di tumori oculari avanzati.

“Ciò è accaduto perché i pazienti hanno cominciato a saltare gli esami oftalmologici da quando è cominciata la pandemia, e ciò significa che molte malattie non sono state tenute sotto controllo”, spiega Carol Shields, MD, direttrice dell’Ocular Oncology Service presso il Wills Eye Hospital di Filadelfia.

Anche l’AIRC– Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro concorda nell’identificare il Covid-19 come la causa scatenante del ritardo di screening, stimando circa 2 milioni e mezzo di visite non effettuate.

I tumori agli occhi sono molto rari, in America se ne stimano circa 3000 casi, mentre in Italia circa 400 all’anno.

Prima della pandemia, i pazienti dell’Wills Eye Hospital per il 94% dei casi di tumore oculare venivano trattati con la radioterapia a placche.

Ma dall’inizio del 2021 solo l’88% dei pazienti era idoneo a questa procedura, mentre il tasso di rimozione degli occhi (enucleazione) è salito al 12%, quasi il doppio dei livelli pre-pandemici.

Il tumore oculare colpisce anche i bambini ed è chiamato retinoblastoma; se viene rilevato in tempo può essere curato con la chemioterapia, ma in casi avanzati si prosegue con l’enucleazione.

Per questo è fondamentale sottoporsi a visite oculistiche di controllo, sia quando si è bambini (alla nascita, tra i 3 e i 5 anni, alle scuole elementari e alle scuole medie) sia quando si è adulti.

Chiunque abbia più di 40 anni dovrebbe sottoporsi a un esame annuale del fondo oculare. La dilatazione, infatti, offre al medico una visione migliore della parte posteriore dell’occhio, dove potrebbe esserci un tumore.

“Fallo anche se la tua vista ti sembra perfetta”.

Fonti:

AAO

AIRC

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