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cheratiti, tutto quello che c'è da sapere

Cosa sono le cheratiti? I consigli dell’oculista per curare e prevenire la patologia

Tutto quello che c’è da sapere sulle cheratiti: origine, cura e consigli per affrontarla e prevenirla.

La cheratite è un processo infiammatorio che interessa la cornea, la struttura trasparente che riveste e protegge la parte anteriore dei nostri occhi” ne abbiamo parlato con la Dottoressa Sara D’Angelo – specialista in oftalmologia.

La cheratite: da cosa deriva la patologia e come può manifestarsi?

Diversi sono i fattori che possono determinare l’insorgenza della cheratite: gli agenti infettivi (batteri, virus, miceti, protozoi), le patologie sistemiche (artrite reumatoide, vasculiti), gli agenti chimici (acidi e sostanze alcaline) e gli agenti fisici (raggi ultravioletti). Oltre a questi ultimi, anche traumi, penetrazione di corpi estranei e spiccata secchezza oculare possono provocare la malattia.  I sintomi con i quali si manifesta la cheratite sono strettamente correlati alla causa che l’ha determinata e alla sua gravità. Nella maggior parte dei casi il paziente lamenta: dolore oculare, lacrimazione abbondante, fastidio alla luce (fotofobia), sensazione di corpo estraneo, difficoltà ad aprire gli occhi, diminuzione della capacità visiva.

Quali terapie sono consigliate per curare la cheratite infettiva?

La terapia per la cheratite di origine batterica si basa sulla somministrazione di colliri antibiotici, in alcuni casi associati a cortisonici per ridurre il processo infiammatorio. Nelle forme più gravi potrebbe risultare utile somministrare anche degli antibiotici per via orale.
Nelle cheratiti virali (adenovirus, herpes), la terapia è basata sull’uso di colliri e/o unguenti antivirali, associati a farmaci antinfiammatori per via orale contro il dolore e a colliri antibiotici per ridurre il rischio di una sovrainfezione batterica.
Nelle forme erpetiche,è controindicato l’uso di cortisonici; ecco perché in presenza di uno o più sintomi tra quelli citati in precedenza, non bisogna assolutamente ricorrere ad una terapia fai-da-te, ma rivolgersi sempre all’oculista.
Per le cheratiti da miceti –  più comunemente conosciuti come funghi -, si utilizzano farmaci antimicotici.

Cosa fare e cosa non fare quando si soffre di cheratite?

In caso di cheratite occorre instillare in maniera scrupolosa i colliri prescritti dal medico oculista; fare le visite di controllo programmate; evitare di toccare e/o strofinare gli occhi; utilizzare eventualmente occhiali scuri per attenuare la fotofobia. Ovviamente, evitare il make-up e non indossare le lenti a contatto fino a quando non si è avuta una guarigione completa o comunque dopo approvazione dello specialista.

Il decorso della malattia può essere piuttosto variabile. Solitamente si ottiene la completa scomparsa dei sintomi nel giro di alcune settimane. Avere una diagnosi tempestiva e iniziare subito una terapia mirata aiuta a guarire più in fretta.

E se non viene curata in tempo?

Si può incorrere in delle complicanze, come ad esempio la formazione di un’ulcera corneale – lesione grave della cornea che può coinvolgere anche gli strati profondi. Infatti, se la cheratite interessa solo gli strati corneali superficiali, il paziente, di solito, arriva ad una guarigione completa senza esiti cicatriziali. Se sono coinvolti gli strati corneali profondi, si possono formare delle cicatrici – opacità corneali – più o meno dense ed estese, in grado di provocare un grave deficit visivo.

Esistono dei modi per prevenire l’infezione?

Assolutamente sì; occorre, però, seguire delle regole. Per i portatori di lenti a contatto è fondamentale lavare accuratamente le mani prima di indossare o rimuovere le lenti e conservarle in maniera corretta. Inoltre, non si deve dormire con le lenti o indossarle quando si va in piscina e al mare. Quando possibile, prediligere l’uso di lenti a contatto giornaliere (usa e getta).

I soggetti affetti da herpes labiale non devono strofinare gli occhi dopo aver toccato la bocca.

Chi soffre di occhio secco deve mantenere sempre ben lubrificata la superficie oculare attraverso l’utilizzo delle lacrime artificiali, così da rinforzare l’epitelio corneale e renderlo più “resistente” nei confronti degli agenti patogeni esterni.

Utilizzare sempre gli appositi occhialini protettivi quando si fanno lampade o lettini abbronzanti.

Indossare occhiali scuri dotati di filtri UV, in situazioni in cui si è particolarmente esposti al riverbero dei raggi solari (ad esempio sulla neve).

Possibilità di contrarre l’infezione: esistono soggetti più esposti al rischio?

Possiamo dire che i soggetti più esposti a rischio di cheratite sono: i portatori di lenti a contatto, quelli con deficit del sistema immunitario, coloro che soffrono di occhio secco e chi si espone in maniera eccessiva e senza adeguata protezione ai raggi ultravioletti.

L’infezione può essere trasmessa anche stando a contatto con altri soggetti?

Sì, le congiuntiviti e le cheratocongiuntiviti – e quindi l’infiammazione della cornea oltre che della congiuntiva -, soprattutto quelle virali, sono molto contagiose e possono essere trasmesse attraverso il contatto diretto con il soggetto malato o mediante l’uso di oggetti in comune. È fondamentale quindi, seguire sempre delle corrette norme igieniche, evitare di toccare con le mani l’occhio malato e poi quello sano, non condividere oggetti (asciugamani e cuscini).

È più facile che si sviluppi la cheratite durante particolari periodi dell’anno, ad esempio quelli in cui si manifestano le allergie stagionali?

Nei periodi in cui si manifestano le allergie stagionali, alcuni soggetti possono presentare i classici sintomi della congiuntivite allergica stagionale: rossore oculare, prurito, lacrimazione eccessiva, fotofobia, gonfiore palpebrale. In alcune forme più severe il processo patologico potrebbe coinvolgere anche la cornea (cheratite). Pertanto, è importante, per questi soggetti, evitare il più possibile l’esposizione agli allergeni e seguire la terapia prescritta dall’oculista.

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