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Cornea: quali sono le malattie che possono colpirla e come si curano?

Cornea: quali sono le malattie che possono colpirla e come si curano?

Cheratocono, cheratite e cheratite neurotrofica, possono mettere a dura prova la salute dei tuoi occhi; riconoscere in tempo anche il più piccolo sintomo e affidarsi a cure specialistiche è fondamentale per proteggere il corretto funzionamento della vista.  

 La cornea è un tessuto trasparente che riveste la superficie anteriore dell’occhio, una sorta di piccola cupola che rappresenta la “barriera” esterna del bulbo oculare.

Ha uno spessore poco più superiore del mezzo millimetro ed è composta da 5 strati: epitelio, membrana di Bowman, stroma, membrana di Descemet e l’endotelio.

In condizioni fisiologiche la cornea è trasparente, avascolare, speculare: è priva di vasi sanguigni, permette ai raggi luminosi di penetrare nell’occhio facendoli convergere sulla retina dopo essere passati attraverso il cristallino.

Quando la cornea è danneggiata a causa di traumi, infezioni o malattie perde la sua trasparenza: le immagini non sono più nitide e la vista risulta ridotta o compromessa, nei casi estremi si può arrivare alla cecità.

Per tale motivo mantenere la cornea in salute è fondamentale.

Il cheratocono, ad esempio, è una malattia a carattere degenerativo che interessa la cornea e che si manifesta tipicamente nell’adolescenza e può progredire fino ai 35-40 anni. Tale patologia porta ad una minore rigidità strutturale della cornea con   progressivo sfiancamento del tessuto che si assottiglia e si deforma assumendo un aspetto conico, compromettendo così la vista.

È necessario fare una diagnosi precoce di questa malattia, grazie anche all’utilizzo di indagini strumentali quali la topografia e la tomografia corneale. In questo modo si ha la possibilità di bloccare l’evoluzione degenerativa e si può donare ai giovani una migliore qualità di vita.

Chi ne è affetto deve ricorrere all’uso di lenti a contatto e agli occhiali, ma nei casi più gravi si è costretti a sottoporsi ad un trapianto di cornea, che è considerato dagli esperti l’ultima soluzione possibile.

L’utilizzo delle lenti a contatto, però, può portare ad una serie di problematiche come, ad esempio, un’infezione alle cornea stessa chiamata cheratite, che si cura facilmente ma che in alcune circostanze può diventare particolarmente pericolosa e causare dolore.

Le infezioni corneali da lenti a contatto sono in aumento e, purtroppo, cresce anche la resistenza antibiotica.

Perché accade ciò?

Molto spesso vengono curate delle semplici infiammazioni oculari con colliri contenenti antibiotico, aumentando in modo esponenziale la farmaco resistenza, che si registra a livelli altissimi per quanto concerne il trattamento dellecheratiti, le quali possono evolvere fino alla perdita dell’occhio , soprattutto quando si sviluppano a seguito di interventi chirurgici, in maggior parte di cataratta.

Ma quali sono i batteri che più spesso causano la cheratite?

Stafilococco, Streptococco e Pseudomonas Aeruginosa sono i super batteri con i livelli più alti di resistenza individuati in campo oftalmologico. Come dimostra uno studio americano sulla sorveglianza delle infezioni oculari, l’87% degli stafilococchi, maggiori responsabili delle infezioni corneali, sono diventati resistenti alle principali classi di antibiotici usati in oftalmologia, in particolare alla tobramicina.

La cheratite neurotrofica è un altro esempio di patologia corneale a carattere degenerativo con un’evoluzione molto grave.

Tale patologia, infatti, porta ad una riduzione o alla perdita completa della vista a causa dell’assenza di sensibilità corneale, normalmente fornita dal nervo trigemino.

Le cause più comuni della perdita di sensibilità corneale sono la cheratite erpetica, le ustioni chimiche, l’impiego a lungo termine di lenti a contatto, gli esiti di chirurgia della cornea, le procedure per il trattamento della nevralgia del trigemino o gli interventi per la riduzione delle fratture della mascella.

Come si cura la cheratite neurotrofica?

La cura è personalizzabile in base al grado di gravità della patologia e in generale si punta ad un trattamento conservativo per preservare innanzitutto la superficie oculare grazie a lacrime artificiali per poi proseguire a contrastare lo sviluppo di ulcere corneali e guarire eventuali lesioni dell’epitelio.

A volte, le patologie corneali non presentano alcun sintomo e possono progredire verso la perforazione della cornea senza che il paziente rilevi peggioramenti alla propria vista.

Per tale motivo è sempre fondamentale sottoporsi a visite di controllo oculistico al fine evitare la degenerazione di patologie silenziose che possono essere pericolose per la nostra salute.

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