CSS, occhialini 3D solo dopo i 6 anni Secondo il Ministero della Salute non ci sono controindicazioni se il loro uso non è prolungato 16 marzo 2010 – Sì agli occhialini 3D per la visione dei film, ma con cautela. Secondo il Consiglio Superiore di Sanità (CSS) vanno usati dopo i 6 anni e per un tempo limitato. Il Ministero della Salute ha fatto proprie queste indicazioni, pur precisando in una circolare che dalla letteratura scientifica nazionale e internazionale non si evince che “durante la visione stereoscopica di un filmato si costringerebbe l’occhio e il cervello ad elaborare informazioni in modo innaturale“. Ciò significa, ha scritto il CSS, “non sussistono controindicazioni cliniche all’utilizzo degli occhiali 3D per la visione di spettacoli cinematografici, purché condizionato a moderati periodi di tempo, da programmare prevedendo l’interruzione della proiezione del filmato proporzionalmente alla sua durata complessiva”. I più piccoli sono i soggetti più a rischio: “Qualche disturbo di ordine funzionale, senza determinare danni o patologie irreversibili, – avverte il Consiglio Superiore di Sanità – può insorgere in soggetti di tenera età, sia perché ancora la visione binoculare non è presente o non è del tutto consolidata, sia perché essi possono essere affetti da strabismo o da ambliopia o da altro difetto visivo (diagnosticato o meno)”. Eppure una certa cautela deve essere adottata anche dagli adulti, a cui è consigliata comunque un’interruzione della visione se la pellicola dura molto. Infine, scrive il Css, “il rischio di trasmissioni di infezioni batteriche e virali, derivanti dalla utilizzazione inadeguata di questi occhiali nella sequela della distribuzione agli spettatori, tende ad aumentare”. Mentre inizialmente è stato stabilito che si dovessero usare solo gli occhialini usa-e-getta, successivamente si è deciso di autorizzare anche l’impiego degli altri occhialini se preventivamente disinfettati dalle sale cinematografiche. Il Codacons ha chiesto una serie di interventi tesi a tutelare la salute degli spettatori. “La prima diffida dell’associazione – scrive – è diretta ai Nas, ai quali si chiede di effettuare controlli in tutte le sale cinematografiche d’Italia e sequestrare gli occhiali che non rientrino nella categoria monouso”. Inoltre i controlli – prosegue l’associazione – “devono essere anche volti ad accertare il divieto di accesso di bambini di età inferiore ai 6 anni nella sale 3D (considerate le controindicazioni per questa categoria emerse nel parere) e la presenza per gli adulti di intervalli di almeno 10 minuti per ogni ora di proiezione di film in 3D”.
Fonti: L’impronta, Codacons, Ministero della Salute.
Ultima modifica: 7 agosto 2013