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Marrakesh

Congresso di oftalmologia a Marrakesh: 20-25 giugno 2007

Marocco, lotta contro la cecità con la IAPB Italia

Dal 20 al 25 giugno 2007 si è tenuto a Marrakesh il XIV Congresso afroasiatico di oftalmologia


Affrontare i problemi della vista a livello internazionale, intervenendo laddove possibile per prevenire la cecità, sostenendo i Paesi in via di sviluppo. Con questo spirito la IAPB Italia ha partecipato al XIV Congresso afroasiatico di oftalmologia che si è tenuto a Marrakesh dal 20 al 25 giugno 2007, durante il quale si è discusso non solo di patologie della retina, ma anche di glaucoma e altre malattie che colpiscono gli occhi.

Nell’ambito del congresso afroasiatico (vedi programma) si è tenuta la riunione del direttivo della Task Force for Low Vision per il Mediterraneo, che il 24 giugno ha avuto una sessione dedicata durante la quale sono state presentate diverse relazioni, tra cui il tema della consapevolezza dell’ipovisione, il ruolo dell’oculista e dell’ortottista, la riabilitazione dei pazienti affetti da degenerazione maculare legata all’età (DMLE o AMD).

La IAPB Italia ha partecipato, inoltre, alla sessione IAPB-Emro (con i Paesi del Medio Oriente), nel corso della quale sono state lanciate delle proposte di aiuto in base alle richieste emerse e alle esigenze dei vari Stati.

L’attività di combattere la cecità con particolare incisività nei Paesi mediterranei e nei Paesi in via di sviluppo viene portata avanti con determinazione dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-Sezione italiana. In quest’ottica è stato firmato alla fine del 2005 tra la IAPB Italia – rappresentata dal suo Presidente Giuseppe Castronovo – da un lato (assieme alla Oapam marocchina) e il Ministero della Salute del Marocco dall’altro. Esso prevedeva, tra l’altro, il finanziamento di una serie di attrezzature oftalmiche destinate ai due centri di Rabat (ospedale Moulay Youssef) e di Tangeri (ospedale di Kortobi). In sintesi si trattava di un accordo di cooperazione per combattere la cecità fornendo attrezzature adeguate per i controlli della vista e per sostenere le operazioni di cataratta, malattia che comporta l’opacizzazione del cristallino.

Il progetto rientrava nell’ambito di un programma di lotta globale contro la cecità, che aveva il fine di eliminare le cause evitabili entro la fine del decennio (inizialmente “Vision 2020: the Right to Sight”, poi “Universal Eye Health: a Global Action Plan 2014-2019” dell’OMS). Questa strategia era condivisa ed applicata con convinzione e con forza dalla IAPB Italia.

Il 15 novembre 2016 l’OMS ha dichiarato debellato il tracoma in Marocco inteso come problema di sanità pubblica (approfondisci).

Sempre il Marocco costituiva, nell’ambito dei Paesi in via di sviluppo, un modello di strategia sanitaria e di pianificazione degli interventi per la lotta alla cecità evitabile di grande successo. Il programma di controllo del tracomarappresentava una delle pratiche più importanti per eliminare la cecità evitabile.

Inoltre, l’adozione di un programma di prevenzione della cecità nazionale VISION2020 e di un comitato nazionale garantivano l’identificazione delle priorità di intervento e l’unitarietà dell’azione per la lotta alla cecità curabile.

L’impegno economico, che è stato profuso tra il 2006 e il 2008, si è sostanziato in progetti di intervento, tra cui quello di dotare di strumentazione e attrezzature oftalmiche dei centri periferici che evidenziavano un deficit di apparecchiature per gli interventi di base.

Per quanto riguarda le campagne di chirurgia per la rimozione della cataratta, l’obiettivo specifico era quello di realizzare campi mobili per gli interventi nelle aree non servite dal sistema sanitario.

Le fasi d’intervento sono, quindi:
-a) l’identificazione delle aree d’intervento;
-b) l’individuazione della popolazione di riferimento;
-c) il finanziamento del programma

Per quanto concerne, inoltre, la cura dell’ipovisione e della riabilitazione visiva l’obiettivo specifico era offrire un servizio di riabilitazione visiva ai soggetti affetti da patologie visive non curabili.

Le azioni previste erano le seguenti:
-a) identificazione dell’area di riferimento;
-b) individuazione dei pazienti da inserire nel programma;
-c) la creazione di un servizio per ipovedenti in una struttura sanitaria (ospedale);
-d) follow-up dei pazienti assistiti

L’intento era attuare con successo le iniziative rivolte ad incidere drasticamente sulla drammatica condizione della popolazione affetta da cecità curabile. Questa importante iniziativa, all’insegna della cooperazione internazionale, era finalizzata a tradurre in azioni concrete il diritto alla vista di ogni individuo, affinché potesse esercitare la propria libertà e vivere dignitosamente la propria vita: occorre dare nuove possibilità di cura e restituire la speranza ai malati e ai loro congiunti.

Inoltre, lottare contro la cecità significa anche combattere la povertà: se si previene la perdita della vista si rimuove un ulteriore ostacolo allo sviluppo in Paesi che, invece, hanno bisogno di crescere economicamente e socialmente.

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