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Aree del cervello normalmente deputate alla visione (Fonte: Università di Monaco di Baviera)

Ciechi con sensi ‘potenziati’

Aree del cervello normalmente deputate alla visione (Fonte: Università di Monaco di Baviera)Ciechi con sensi ‘potenziati’ Esiste una base neurologica delle migliori capacità uditive e tattili dei non vedenti: lo attesta un nuovo studio pubblicato su Neuron 11 ottobre 2010 – Il cieco più dotato della norma non è una leggenda, ma ha una solida base neurologica. Infatti il suo tatto e il suo udito sono più affinati del solito non solo perché non è distratto da stimoli visivi, bensì soprattutto perché la sua corteccia cerebrale visiva viene sfruttata per potenziare gli altri sensi. Questa versatilità dei non vedenti dalla nascita è stata dimostrata da uno studio internazionale (americano, belga e finlandese) pubblicato sulla prestigiosa rivista Neuron . Usando la risonanza magnetica funzionale per immagini (fMRI), che consente di monitorare l’attività cerebrale, i ricercatori hanno messo a confronto le performance di 12 vedenti e di 12 ciechi, impegnandoli in una serie di test uditivi e tattili. Ebbene, le aree deputate a diverse funzioni visive – come l’analisi dello spazio e del moto – si attivano anche nei ciechi, rivelando chiaramente che essi le sfruttano per elaborare gli stimoli sonori e tattili.Non vedente In un test i volontari hanno indossato delle cuffie stereo mentre era in azione il macchinario per la risonanza: il loro compito era dire da quale punto spaziale provenissero i suoni. In un altro test, invece, sono stati fissati sulle mani piccoli dispositivi piezoelettrici capaci di produrre vibrazioni: i volontari doveva dire quale dito fosse stato stimolato. La corteccia visiva non rischia di andare totalmente sprecata, pur essendo una della parti più ampie e potenti del cervello, con circa – spiega il direttore della ricerca J. P. Rauschecker, docente di fisiologia e biofisica al Georgetown University Medical Center – “40 moduli specializzati”, mentre i centri cerebrali uditivi ne contano circa 20. “Il sistema visivo dei ciechi mantiene un’organizzazione funzionale stabilita anatomicamente dalla genetica, ma il cervello è sufficientemente plastico per sfruttare i moduli al fine di analizzare gli input provenienti dai diversi sensi”. “Abbiamo scoperto – prosegue Rauschecker – che la corteccia visiva dei ciechi veniva attivata in modo molto più intenso rispetto ai vedenti, in cui essa veniva in gran parte disattivata dai suoni e dal tocco. Inoltre, c’era una diretta correlazione tra l’attività cerebrale e la performance dei ciechi. Più precisi sono stati questi ultimi nel risolvere i compiti spaziali, con maggiore intensità si è attivato il modulo spaziale nella loro corteccia cerebrale”. Pertanto – conclude il docente americano – la plasticità del cervello “offre ai ciechi un’enorme risorsa”.

Fonti: Neuron , Georgetown University Medical Center (GUMC). Note: Neuron. 2010 Oct 6;68(1):138-48. “Preserved functional specialization for spatial processing in the middle occipital gyrus of the early blind”, Renier LA, Anurova I, De Volder AG, Carlson S, VanMeter J, Rauschecker JP. Laboratory for Integrative Neuroscience and Cognition, Department of Physiology and Biophysics, Georgetown University Medical Center, 3970 Reservoir Road, NW Washington, D.C. 20007, USA Institute of Neuroscience, Université Catholique de Louvain, Avenue Hippocrate, 54, UCL-54.46, B-1200 Brussels, Belgium Neuroscience Unit, Institute of Biomedicine/Physiology; University of Helsinki, 00014 Helsinki, Finland Brain Research Unit, Low Temperature Laboratory, Aalto University School of Science and Technology, FI-00076 AALTO, Finland Medical School, University of Tampere, 33014 Tampere, Finland Center for Functional and Molecular Imaging, Georgetown University Medical Center, USA Mind and Brain Laboratory, Centre of Excellence in Computational Complex Systems Research, Aalto University School of Science and Technology, FI-00076 AALTO, Finland

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