Chip impiantato sotto la retina Il nuovo occhio bionico consente una visione basata su 1500 pixel. Successo in tre pazienti su undici 9 novembre 2010 – Una visione ‘bionica’ per tre malati colpiti da due patologie oculari genetiche, la retinite pigmentosa e la coroideremia . L’hanno ottenuta ricercatori tedeschi guidati dall’Università di Tubinga i quali, grazie a un chip impiantato sotto la retina, sono riusciti a restituire la percezione di immagini composte da 1500 pixel, un numero superiore rispetto al passato. Va sottolineato, tuttavia, come la visione sia in bianco e nero e per ‘flash’ successivi. Inoltre, l’impianto ha funzionato solo su tre malati su undici. L’intervento può essere effettuato, almeno per ora, solo a livello sperimentale e su pochi pazienti. Le due condizioni fondamentali sono che il nervo ottico sia integro e che la retina abbia conservato un minimo di vitalità. Infatti, scrivono i ricercatori negli atti on-line della Royal Society londinese, “si tenta un parziale ripristino della funzione visiva sfruttando la stimolazione elettrica del network retinico rimanente”. L’occhio bionico, insomma, non deve essere inteso come una soluzione miracolistica, ma piuttosto come uno stimolatore dell’attività ancora esistente nella retina. I pazienti su cui l’intervento ha avuto successo hanno, rispettivamente, 38, 40 e 44 anni, di cui due affetti da retinite pigmentosa. Tutti sono riusciti a leggere, se pur a fatica, grandi lettere bianche su uno sfondo nero. Tutti avevano perso la capacità di farlo almeno cinque anni prima. Il chip è stato però espiantato perché i ricercatori hanno dovuto verificare l’assenza di reazioni avverse. Referenza originale: “Subretinal electronic chips allow blind patients to read letters and combine them to words”, Eberhart Zrenner et al., Proceedings of the Royal Society, Published online before print November 3, 2010, doi: 10.1098/rspb.2010.1747
Fonti: Bbc , Proceedings of the Royal Society .
Ultima modifica: 22 novembre 2010.