Censis, sanità peggiorata per il 42,7% dei cittadini Presentato a Roma il nuovo Rapporto sulla situazione sociale in Italia. Nel pubblico 55 giorni l’attesa media per le visite specialistiche, quasi 70 giorni per una visita oculistica 4 dicembre 2015 – è il 42,7% dei cittadini italiani a pensare che la sanità sia peggiorata negli ultimi due anni, quota che sale al 64% al Sud. Inoltre, il 55,5% considera inadeguato il Servizio sanitario regionale, percentuale che tocca la vetta dell’82,8% nel Mezzogiorno. Lo rileva il Censis nel suo 49° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, presentato oggi a Roma. Per la maggior parte degli italiani (49%), tuttavia, il Servizio sanitario regionale è rimasto uguale, mentre a pensare che sia migliorato è solo l’8,3% degli intervistati. Per evitare le liste d’attesa sempre più spesso si ricorre al privato. Costi e tempi hanno andamenti inversi nel passaggio dal pubblico al privato, poiché all’aumentare dei costi delle prestazioni nel privato corrisponde una diminuzione dei tempi d’attesa e viceversa. In troppi non si curano per motivi economici: nel 41,7% delle famiglie almeno una persona, in un anno, ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria. D’altronde siamo nell’“Italia dello zero virgola”, in cui le variazioni congiunturali degli indicatori economici sono ancora minime e, secondo il Censis, si può risparmiare ma non si riaccende ancora la propensione al rischio. Eppure l’Italia sembra risvegliarsi lentamente da una sorta di letargo esistenziale. Le difficoltà dei percorsi di cura Gli italiani amano ancora il medico di famiglia: secondo il Censis il 57,3% degli intervistati afferma che dovrebbe essere sua responsabilità dare informazioni circostanziate ai pazienti e guidarli verso le strutture più adatte. Il 42,6% ritiene che gli Uffici relazioni con il pubblico e gli sportelli delle Asl dovrebbero offrire informazioni più precise e articolate. Un italiano su cinque vorrebbe anche disporre di graduatorie sui servizi e la loro qualità basate sui giudizi dei pazienti. Troppa attesa per una visita oculistica nel pubblico Le difficoltà che i cittadini sperimentano nel rapportarsi al Servizio sanitario nazionale sono anche legate ai tempi di attesa eccessivi. Tra le persone che hanno effettuato visite specialistiche e accertamenti diagnostici – nota il Censis – l’attesa media è stata di 55,1 giorni per le visite e 46,1 per un accertamento. Per una prima visita oculistica si aspettano mediamente 69,5 giorni nel pubblico con ticket (contro i 6,4 giorni del privato a tariffa piena), tempi più lunghi, ad esempio, rispetto a una visita cardiologica con elettrocardiogramma (58,5 giorni), ortopedica (48) o ginecologica (38,2). Carenze nell’assistenza dei non autosufficienti Sono oltre tre milioni i non autosufficienti in Italia (3.167.000=5,5% della popolazione). Esiste un modello tipicamente italiano di accudimento di lungo periodo che vede la famiglia al centro. Oggi però il modello scricchiola, mostrando crepe che rendono urgente la messa in campo di soluzioni alternative. Infatti, il 50,2% delle famiglie con una persona non autosufficiente (contro il 38,7% del totale delle famiglie) ha a disposizione risorse scarse o insufficienti. Sono comunque 4,7 milioni gli anziani che sarebbero disponibili ad accettare una soluzione residenziale, a patto che la qualità offerta sia migliore.
Fonte di riferimento: Censis
Ultima modifica: 17 dicembre 2015