Occhi irritati, fastidio alla vista e inestetismi cutanei: secondo uno studio pubblicato dall’Ophthalmology Times, la blefarite da Demodex è una patologia molto diffusa ma difficile da diagnosticare
La blefarite è un’infiammazione del bordo palpebrale, dal greco blépharon, localizzata nella zona di impianto delle ciglia.
I batteri possono essere la causa primaria della comparsa della malattia, o comunque, possono gravare le condizioni di patologie pregresse che potrebbero sfociare anche in blefarite.
Il demodex, invece, è un acaro appartenente alla famiglia dei Demodicidae.
Essi, per natura, si trovano sulla pelle dell’uomo sin dall’infanzia e la loro presenza aumenta con l’età. Fanno parte del microbiota, vivono, cioè, in modo naturale sulla pelle.
Il demodex è una delle principali cause di blefarite.
Uno studio retrospettivo su adulti con blefarite da Demodex dimostra come questa condizione abbia effetti negativi sia dal punto di vista funzionale che psicologico.
Lo studio, noto come ATLAS e pubblicato sull’Ophathalmology Times, ha preso in considerazione i dati dei questionari di 311 pazienti che avevano sintomi di blefarite da Demodex con la presenza comprovata degli acari sulle ciglia accompagnato da eritema al margine palpebrale.
“Molti medici sottovalutano la prevalenza e l’impatto della blefarite da Demodex a causa della sovrapposizione dei sintomi con altre malattie della superficie oculare che sono spesso in comorbilità, come la malattia dell’occhio secco”, ha detto Yeu, assistente professore di oftalmologia alla Eastern Virginia Medical School e socio della Virginia Eye Consultants di Norfolk “tuttavia, è stato stimato che la blefarite colpisce circa 20 milioni di americani, di cui circa il 45% ha un’infestazione associata di acari Demodex”.
Secondo le risposte dei questionari dei partecipanti ATLAS, le donne hanno più probabilità degli uomini di risentire a livello fisico le conseguenze della blefarite da Demodex, mentre gli uomini hanno presentato un maggiore impatto psicologico.
Per quanto concerne le problematiche comuni, circa il 47% degli intervistati di entrambi i sessi hanno riscontrato difficoltà a guidare di notte, problemi al visus in generale e fastidio nell’indossare lenti a contatto.
“Il prurito è un sintomo comune della blefarite da Demodex, e i pazienti che si lamentano di esso possono essere erroneamente diagnosticati come affetti da congiuntivite allergica” ha spiegato Yeu “quindi, l’esame clinico per identificare le collarette è fondamentale per fare la diagnosi e aiutare i nostri pazienti. È una procedura facile da fare quando i pazienti guardano in basso durante l’esame con la lampada a fessura”.
Poiché non esiste un prodotto approvato dalla FDA per trattare in modo sicuro ed efficace la blefarite da Demodex, fornire un trattamento che funzioni è più difficile che fare una diagnosi accurata.
“La soluzione è un agente parassitario specifico che ha dimostrato di funzionare migliorando i segni e i sintomi della patologia”.
Nel trattamento, Yeu raccomanda l’utilizzo di salviette al tea tree oil, ma quando i sintomi risultano essere più gravi si raccomanda la microblefaroesfoliazione accompagnato da un trattamento topico con pomata antibiotico-steroidea sui margini palpebrali.
Per un approfondimento sarà presente un articolo scientifico sul numero 3 di Oftalmolgia Sociale in prossima pubblicazione.