Attenzione alle lampadeSecondo lo IARC, Agenzia
dell'Oms, possono provocare il cancro oculare e alla pelle
30 luglio
2009 -
Maggior rischio di contrarre cancro alla pelle e agli occhi con i lettini
solari. Lo ha scritto ieri lo IARC (International
Agency for Research on Cancer dell'OMS): si tratta delle conclusioni di una
ricerca retrospettiva di Lancet Oncology,
in cui si analizzano oltre 20 studi epidemiologici, secondo i quali il melanoma
cutaneo aumenta del 75% se ci si abbronza artificialmente prima dei 30 anni.
“Ci sono prove sufficienti - si legge nel sito
internet dello IARC - che un aumento del melanoma oculare è associato all'impiego dei
dispositivi abbronzanti. Studi condotti sugli animali da esperimento confermano
queste conclusioni e dimostrano che la radiazione ultravioletta (UVA, UVB e
UVC) è carcinogenica per gli esseri umani”.
“Un'esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti (UV) - scrive
l'Oms -, non solo quelli dei lettini solari, può provocare un danno strutturale
della pelle umana”. A breve termine ci si ustiona, ma a lungo termine può
verificarsi anche un ‘fotoinvecchiamento' perché la pelle perde la sua
elasticità (con conseguenti rughe). Oggi anno l'Oms calcola che ci siano circa
due milioni di casi di cancro alla pelle ogni anno, dei quali 132.000 sono
melanomi (i più letali). Inoltre, è opportuno proteggere gli occhi durante
l'esposizione alle radiazioni ultraviolette.
“Gli effetti degli UV sull'occhio - prosegue l'Organizzazione
mondiale della sanità - includono la cataratta, lo pterigio
(un'escrescenza biancastra sulla cornea) e infiammazioni oculari come la fotocheratite o la fotocongiuntivite”. Inoltre, vengono
citati gli effetti negativi sul sistema immunitario: può aumentare il rischio
di contrarre malattie infettive.
Queste scoperte confermano che è meglio esporsi
al sole gradualmente, proteggendo sempre adeguatamente sia gli occhi che la pelle, cercando di evitare le ore più calde. Inoltre, nell'ultimo periodo è stato messo in
evidenza come non sia tanto la luce solare di per s_ a provocare i tumori
maligni alla pelle, quanto piuttosto eventuali mutazioni cui possono andare incontro i
nei.
Gli UVA hanno una lunghezza d'onda maggiore (315-400 nanometri) rispetto agli
UVB (280-315 nm) e agli UVC (280-100 nm).