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Attenzione alla densità cellulare della cornea

Cornea (diapositive in pdf)Attenzione alla densità cellulare Il successo del trapianto di cornea dipende dalle caratteristiche corneali del ricevente 14 gennaio 2010 – Quanto può riuscire un trapianto di cornea? Oculisti di tutto il mondo sono alla ricerca di nuovi indizi per capire tempestivamente se si vada incontro al rigetto (che può mettere a repentaglio la salute oculare). La riuscita del trapianto, infatti, è fondamentale perché la cornea è la lente naturale esterna dell’occhio e la sua trasparenza è indispensabile perché i raggi luminosi viaggino verso la retina, dopo essere passati anche attraverso il cristallino.Strati della cornea Prima di procedere al trapianto di cornea, generalmente si contano le cellule endoteliali del donatore (ossia dello strato più profondo della cornea). Un’équipe di ricercatori americani ha però capito che, invece, a contare è solo la qualità della cornea del ricevente: se la sua densità cellulare è elevata, molto probabilmente – sei mesi dopo il trapianto – il recupero sarà buono. Se lo standard minimo di duemila cellule al millimetro quadrato è soddisfatto, “non si nota alcuna correlazione tra un’elevata conta e il tasso di successo di trapianto di cornea cinque anni dopo il trapianto”. I risultati sono stati pubblicati nel numero di gennaio di Archives of Ophthalmology . Questa scoperta rientra in un programma più ampio – chiamato Corneal Donor Study (CDS) – che, concepito nel 1998, è arrivato alle seguenti conclusioni: 1) L’età del donatore non condiziona sulla riuscita del trapianto a cinque anni dall’operazione; 2) Non conta l’incompatibilità tra gruppi sanguigni di donatore e ricevente; 3) C’è una perdita maggiore di cellule endoteliali corneali con donatori anziani (65-75 anni) rispetto a quelli più giovani (meno di 65 anni); tuttavia, questa componente non ha inciso sulla riuscita del trapianto dopo un lustro. Lo studio è sovvenzionato dall’Istituto nazionale per la salute statunitense (statale) ed è stato prorogato sino al 2012 per capire se tali affermazioni verranno confermate anche dopo dieci anni dalla data del trapianto.

Fonte: Case Western Reserve University (Usa)

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