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Alterazioni del microbioma oculare

Alterazioni del microbioma oculare con lenti a contatto

Alterazioni del microbioma oculare in seguito  uso di lenti a contatto (Fonte mBio, 2016)Alterazioni del microbioma oculare con lenti a contatto Portarle è considerato un fattore di rischio della cheratite e della congiuntivite giganto-papillare 23 marzo 2016 – Portare le lenti a contatto provoca un’alterazione del microbioma oculare. Questa è la conclusione a cui sono recentemente pervenuti ricercatori della New York University School of Medicine , che hanno pubblicato un articolo sulla rivista ufficiale dell’ American Society for Microbiology (mBio). Il “microambiente” è basato sull’equilibrio di colonie di batteri, che normalmente – ossia in condizioni non patologiche – si armonizzano tra loro. Tuttavia nei portatori di lenti a contatto si è riscontrata una maggiore componente di batteri presenti sulla pelle. Non è ancora chiaro se ciò sia dovuto alla modalità d’applicazioni delle lenti (effettuata con i polpastrelli) oppure ad alterazioni di altro genere, che andranno ulteriormente indagate. Sta di fatto che le lenti a contatto sono considerate un fattore di rischio delle cheratiti e delle congiuntiviti a papille giganti (di solito su base allergica). Questo soprattutto se non si rispettano le corrette modalità d’uso: disinfezione con appositi liquidi, applicazione con mani pulite e asciutte, non contaminazione con acqua infetta, tempo d’applicazione non superiore alle 6-8 ore. I risultati della ricerca, scrivono gli scienziati americani, “indicano che portare lenti a contatto altera la struttura microbiotica della congiuntiva, rendendola più simile al microbioma della pelle. Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se la struttura microbiotica offre minor protezione dalle infezioni oculari”. Quindi il nesso di causalità tra uso delle lenti a contatto e infezioni oculari non è ancora stato dimostrato. Tuttavia, “il microbioma oculare si ritiene che giochi un ruolo di difesa contro la colonizzazione di agenti patogeni per l’occhio”. In altre parole se i batteri “buoni” sono presenti come “sentinelle” è più difficile che quelli “cattivi” possano avere la meglio e invadere la superficie oculare. N. B. Oltre a rappresentare un corpo estraneo, le lenti a contatto hanno il limite che tendono a non far “respirare” bene la superficie oculare e, se tenute per troppo tempo, fanno arrossare l’occhio. Va detto, tuttavia, che ci sono alcuni casi in cui l’impiego delle lenti a contatto è persino preferibile agli occhiali: quando, ad esempio, la differenza del difetto tra i due occhi è forte. Infine, possiamo aggiungere che – quando si pratica sport – è preferibile non portare occhiali o, se proprio necessario, bisogna fare uso di lenti infrangibili e ben fissate al capo (negli sport da contatto sarebbe meglio indossare anche una mascherina trasparente per proteggersi da possibili traumi oculari ).

Riferimento bibliografico: Shin H, Price K, Albert L, Dodick J, Park L, Dominguez-Bello MG. 2016, “ Changes in the eye microbiota associated with contact lens wearing ”, mBio 7(2):e00198-16. doi:10.1128/mBio.00198-16

Fonti: mBio – American Society for Microbiology

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