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Cavia di laboratorio

Alla ricerca della neuroprotezione retinica

Cavia di laboratorioAlla ricerca della neuroprotezione retinica Il sistema immunitario ha un ruolo importante nella riparazione dei danni retinici delle cavie di laboratorio 15 febbraio 2011 – Una retina parzialmente danneggiata può essere riparata in modo limitato anche grazie all’azione del sistema immunitario. L’hanno osservato ricercatori israeliani e tedeschi sulle cavie di laboratorio, evidenziando il ruolo dei macrofagi – cellule capaci di inglobare il materiale estraneo, prodotte all’origine dal midollo osseo –, noti per il loro ruolo nella cura dei tessuti periferici. La protezione dei neuroni e il ricambio cellulare sono vitali per l’integrità del sistema visivo; le possibilità di recupero sono però scarse in caso di danni retinici nei mammiferi adulti. I ricercatori hanno scoperto tuttavia che, in seguito a un’intossicazione dell’occhio provocata dal glutammato, i macrofagi si infiltrano nella retina danneggiata dei topi. Retina Se però si arresta l’intervento dei macrofagi riparatori – derivati dai monociti – non solo si riduce la sopravvivenza di cellule retiniche (dette ganglionari), ma diminuisce persino il numero dei progenitori retinici, ossia delle cellule neonate che generano i fotorecettori a partire dalle staminali. Viceversa, aumentando il numero dei monociti in circolo si riesce a far sopravvivere le cellule della retina, tessuto che aumenta anche la sua capacità rigenerativa. Come effetto finale si riduce l’infiammazione e si proteggono i neuroni fotosensibili. Dunque si punta sull’azione dei macrofagi per migliorare la (limitata) capacità rigeneratrice della retina, con ampie implicazioni per la cura delle neuropatie retiniche e di altri disordini a carattere neurodegenerativo. Vedi anche: “ Staminali per rigenerare gli occhi

Fonte: Journal of Experimental Medicine

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