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Di corsa contro la cecità

Meno cataratta e AMD nei corridori: lo attesta uno studio governativo statunitense condotto su 41 mila persone

Correre contribuisce a preservare la salute oculare. Percorrendo molti chilometri al giorno si riduce, infatti, il rischio di essere colpiti sia da cataratta che da degenerazione maculare legata all’età (l’AMD, una malattia che colpisce il centro della retina): lo attestano due studi governativi statunitensi condotti dal Berkeley National Laboratory su 41.000 corridori.

Dunque, secondo l’Università della California l’esercizio fisico regolare e intenso è un’arma preziosa di prevenzione contro le malattie oculari citate, tra le principali cause di cecità nel mondo (nel caso della cataratta reversibile mediante intervento chirurgico). Per dimostrarlo sono stati monitorati 29.000 corridori maschi e 12.000 femmine per oltre sette anni e otto mesi.

“Ciò conferma – ha commentato l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus – quello che ripetiamo da anni: la prevenzione delle patologie passa per un corretto stile di vita, a partire dall’esercizio fisico quotidiano. Queste ricerche, tuttavia, rivelano che non solo l’esercizio moderato è salutare, ma anche quello intenso”.

In un periodo di quasi otto anni a 733 uomini e a 179 donne è stata diagnosticata la cataratta. I maschi che percorrevano più di 64 chilometri alla settimana avevano una probabilità del 35% inferiore di esserne colpiti rispetto a chi correva meno di 16 chilometri; l’incidenza della cataratta risultava, invece, dimezzata in chi dimostrava buone prestazioni nei 10 chilometri rispetto a chi era un cattivo corridore.

Una seconda ricerca si è concentrata, invece, sui rischi di AMD che, in 7,7 anni, ha colpito 152 uomini e donne. Differenze sostanziali sono state riscontrate tra i corridori: chi percorreva mediamente più di 4 chilometri al giorno aveva un rischio sensibilmente ridotto di sviluppare la malattia oculare (tra il 42 e il 54% in meno) rispetto a chi non arrivava a fare neanche 2 chilometri; chi correva, invece, dai due ai quattro chilometri al dì aveva un rischio inferiore del 19%.

Tenendo conto dell’età, del sesso e di quanto si fumava, il rischio relativo di ammalarsi di AMD si riduceva del 10% per ogni chilometro in più percorso quotidianamente.

Mentre la cataratta, la prima causa di cecità al mondo (secondo l’OMS), è operabile sostituendo il cristallino divenuto opaco con uno artificiale, la forma secca dell’AMD, quella più diffusa, non ha cura mentre la forma umida può essere combattuta grazie a iniezioni intravitreali (forma umida della degenerazione maculare senile) e all’apporto di antiossidanti (più efficaci contro la forma secca).

Però un corretto stile di vita resta la strada maestra ai fini della prevenzione: rinunciare al fumo, praticare regolarmente esercizio fisico e alimentarsi in modo completo ed equilibrato (mangiando pesce, verdure a foglia verde, noci, ecc.) significa ridurre il rischio di ammalarsi di AMD, attualmente la prima causa di cecità centrale nei Paesi economicamente sviluppati.

Referenze bibliografiche originali: Paul T. Williams, “Prospective Study of Incident Age-Related Macular Degeneration in Relation to Vigorous Physical Activity during a 7-Year Follow-up” . Invest. Ophthalmol. Vis. Sci. 2009 50: 101-106; “Prospective Epidemiological Cohort Study of Reduced Risk for Incident Cataract with Vigorous Physical Activity and Cardiorespiratory Fitness during a 7-Year Follow-up”, Invest. Ophthalmol. Vis. Sci. 2009 50: 95-100. Il Berkeley Laboratory fa parte del Dipartimento Energia degli Stati Uniti (California).

Link utile: sito ufficiale http://www.lbl.gov

Fonte: Berkely Lab (News Center)

Pagina pubblicata il 12 febbraio 2009. Ultima modifica: 25 gennaio 2019

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