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Impiantato minitelescopio in occhio di 92enne

Minitelescopio Impiantato minitelescopio in occhio di 92enne Affetta da degenerazione maculare legata all’età, è stata operata a Piacenza Se la fortuna è cieca l’età potrebbe non esserlo. Soprattutto quando le tecnologie si evolvono sempre più, fino al punto da poter operare una 92enne introducendo un minitelescopio nel suo occhio. È avvenuto nell’estate del 2008 a Piacenza, presso il Centro di ipovisione dell’unità operativa di Oculistica dell’ospedale cittadino. Grazie a un intervento chirurgico all’avanguardia, un’anziana cittadina ha potuto rimediare parzialmente ai danni dovuti alla degenerazione maculare legata all’età, malattia che ha danneggiato la zona centrale della retina rendendola ipovedente. Quindi sarebbe riuscita a riacquistare circa due decimi. In sostanza, invece di un monocolo esterno (che un tempo si usava a teatro) ne è stato impiegato uno moltoOperazione chirurgica piccolo che consente di sfruttare le parti sane della retina. Sebbene la tecnologia sia relativamente recente, è stata progressivamente perfezionata anche in Italia; tuttavia richiede un addestramento specifico dopo l’operazione e prevede l’utilizzo di un software per imparare a vedere in un altro modo (sfruttando la zona centrale non danneggiata e quella paracentrale). “Il nostro obiettivo – spiega Paolo Arvedi, medico oculista dell’ospedale di Piacenza – è quello di utilizzare la tecnica su altri pazienti. La selezione dei possibili candidati, però, è piuttosto forte: per effettuare l’intervento chirurgico occorre infatti preparare il paziente con un trattamento di sei settimane. Anche dopo l’impianto, la riabilitazione è lunga e impegnativa: la persona deve imparare a utilizzare la nuova visione con l’aiuto di esercizi”. “Tra i pazienti ipovedenti – chiarisce Fabrizio Giuseppetti, responsabile del Centro di ipovisione – una buona percentuale è rappresentata da coloro che soffrono di una degenerazione maculare. La patologia, che colpisce la zona centrale della retina (la macula), presenta un andamento progressivo e può portare alla perdita completa ed irreversibile della visione centrale. Per questi pazienti finora non si è potuto fare molto e si sono concentrati gli sforzi soprattutto in campo medico nel tentativo di mantenere il più possibile integre le aree retiniche residue”. “Il nuovo sistema, che abbiamo sperimentato con successo a Piacenza, permette invece – spiega il medico oculista – di inserire chirurgicamente nell’occhio due lenti di polimetacrilato di circa un millimetro, davanti e dietro all’iride. In questo modo si riesce ad ingrandire e deviare l’immagine riproducendo un telescopio galileiano intraoculare, con potenziali indubbi vantaggi per il paziente. Va comunque sottolineato che tale tecnica non è estendibile a tutti gli ipovedenti e che l’ intervento si affianca a tutte le altre strategie di riabilitazione visiva ”.

Fonti principali: Libertà, Azienda unità sanitaria locale di Piacenza.

Pagina pubblicata il 20 agosto 2008.

Ultima modifica: 17 febbraio 2015

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