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vista in salute

Più visite oculistiche e meno liste d’attesa: il progetto “Vista in Salute”

Presentato oggi, 9 luglio 2024, presso la Sala Pirelli della Fondazione Stelline di Milano, il progetto “Vista in Salute: nuovi modelli organizzativi per la prevenzione e la diagnosi precoce oftalmica nel SSN”, che offre una possibile strada in risposta al crescente bisogno di salute visiva nel nostro Paese.

Nello studio CERGAS-SDA Bocconi e IAPB Italia Onlus sono state analizzate nel dettaglio le caratteristiche dell’offerta sanitaria in merito ai servizi oftalmici, soprattutto inerenti alla retinopatia diabetica, glaucoma e maculopatie.

L’introduzione della telemedicina è emerso consentirebbe di ottenere fino al 130% in più di pazienti che possono essere visitati o un 55% in più di visite oftalmologiche generiche.

Un dato che indica a policy maker una possibile via per rispondere al crescente bisogno di salute. Secondo i dati raccolti da IAPB attraverso 9mila screening oculistici gratuiti in tutta Italia il 90% delle persone dichiarava di vedere bene, ma di queste il 20% soffriva di un problema oculare senza saperlo.

Qui emerge l’importanza delle visite oculistiche regolari come fondamentale strumento di prevenzione prima che molte condizioni gravi ma, inizialmente, asintomatiche danneggino il bene della vista

Presente all’evento Mario Barbuto, Presidente dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità – IAPB Italia Onlus che sottolinea: “Dobbiamo affrontare la grandissima difficoltà di accesso ai servizi oculistici del Servizio Sanitario Nazionale, fenomeno non più esclusivo delle Regioni meridionali, ma che appare sempre più frequentemente anche in molte aree del Centro-Nord Italia. Il rapporto rappresenta un primo approccio per proporre soluzioni organizzative e tecnologie che consentano di offrire un percorso di screening e di prima diagnosi, costruendo una sorta di “primo filtro” sia all’accesso alla prima visita oculistica o ai test diagnostici più complessi richiesti per la diagnosi definitiva, sia a un percorso di monitoraggio dei pazienti a rischio”.

“Con questo progetto – conclude Barbuto – IAPB Italia non pretende di proporre ricette facili a problemi complessi che riguardano sia la domanda sia l’offerta dei servizi oculistici; tutt’altro, la nostra Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità si propone di stimolare i policy maker sanitari nazionali e regionali perché siano individuati nuovi modelli di diagnosi e cura, tenuto conto delle risorse economiche limitate, le quali, tuttavia, devono garantire l’accesso ai servizi di diagnosi, cura e riabilitazione, soprattutto per la popolazione più svantaggiata, a reale tutela dell’insostituibile e prezioso bene della vista.”

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