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age-related macular degeneration

L’intelligenza artificiale a caccia dell’AMD

Un programma americano basato su immagini retiniche dimostra come l’AI possa aiutare i medici a prevedere il rischio di progressione e la gravità della degenerazione maculare legata all’età, accompagnando il paziente ad un immediato trattamento per la cura della patologia.  

Un nuovo sistema di intelligenza artificiale sviluppato dai ricercatori del “New York Eye and Ear Infirmary del Monte Sinai” (NYEE)[1] è in grado di rilevare rapidamente e accuratamente la degenerazione maculare legata all’età (AMD), una patologia che comporta la progressiva perdita della visione centrale.

Lo studio, pubblicato su “Translational Vision Science and Technology”[2], dimostra come l’AI possa aiutare i medici a prevedere il rischio di progressione dell’AMD, aiutando i pazienti a sottoporsi a cure specialistiche tempestive, che possano rallentare la perdita della vista grazie ad una diagnosi precoce dello stato di avanzamento della malattia.

In particolare, i ricercatori del NYEE sono stati in grado di sviluppare modelli di previsione e di screening basati sul deep learning utilizzando i dati di uno studio di oltre 15 anni sull’AMD, supportato dal National Institutes of Health. All’interno dello studio sono stati inclusi pazienti compresi tra 55 e 80 anni, raggruppati in differenti categorie secondo lo stato di avanzamento della malattia, classificata come “precoce”, “intermedia” o “avanzata” su una scala di gravità di 12 livelli.

Per lo screening, i ricercatori hanno prelevato 116.875 immagini a colori del fondo oculare che hanno catturato la superficie interna dell’occhio di 4.139 soggetti. I punteggi di AMD sono stati combinati con dati clinici socio-demografici e altri dati di imaging estratti automaticamente dal sistema, che è stato poi addestrato a classificare l’AMD abbinando i risultati con le valutazioni degli specialisti. Complessivamente, nel confronto con le valutazioni “umane”, l’algoritmo è stato in grado di raggiungere un’accuratezza del 99%, calcolando il rischio di progressione dell’AMD precoce e intermedia entro 1 o 2 anni.

“Siamo entusiasti di aver creato un sistema di deep learning – ha spiegato il ricercatore a capo dello studio, Theodore Smith, Professore di Oftalmologia presso la Icahn School of Medicine del NYEE – che può essere addestrato ad abbinare le prestazioni di uno specialista per diagnosticare accuratamente il grado e lo stadio dell’AMD sulla base della scansione di fotografie della retina. Questo è un passo importante per identificare le persone a rischio di AMD avanzata, consentendo loro di ottenere un rapido rinvio ad un oculista per un trattamento tempestivo e preventivo della malattia. L’algoritmo di intelligenza artificiale è in grado di generare risultati immediati in modo che i pazienti possano ricevere una diagnosi tempestiva e, in caso di necessità di cure aggiuntive, possano seguire un follow-up nello stesso giorno”[3].

La tecnologia consente, da una parte, di selezionare elevati volumi di soggetti per individuare pazienti a rischio di AMD intermedia e avanzata e, dall’altra, di supportare lo specialista ad individuare le cure valutando il rischio di progressione dell’AMD. “Questo algoritmo – ha concluso Smith – può essere facilmente applicato nel panorama della telemedicina oftalmologica, dove sotto l’impatto della pandemia del COVID-19, la pratica della medicina si trasforma per abbracciare la medicina a distanza”[4].


[1] https://www.nyee.edu/

[2] Smith R. T. et al., Artificial Intelligence to Stratify Severity of Age-Related Macular Degeneration (AMD) and Predict Risk of Progression to Late AMD, in “Translational Vision Science and Technology”, Vol. 9(2), Aprile 2020.

[3] Fonte: https://www.newswise.com/articles/artificial-intelligence-algorithm-can-rapidly-detect-severity-of-common-blinding-eye-disease

[4] Ibidem

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