Le persone cieche o con gravi deficit visivi sono particolarmente esposte alla trasmissione del COVID-19. Ecco perché.
Lo dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità: il rischio è maggiore per chi ha un deficit visivo grave o ha perso la vista. Le ragioni sono molte, ma le principali si possono riassumere come segue.
Le persone ipovedenti o cieche infatti:
- hanno difficoltà a mantenere le distanze fisiche tra individui perché faticano a capire dove sono nello spazio;
- hanno spesso bisogno di toccare gli oggetti per orizzontarsi o capire cosa sono;
- devono toccare le linee in Braille non sapendo chi le abbia toccate prima;
- per leggere e riconoscere gli oggetti non possono usare i guanti.
- hanno particolare bisogno di creme per le mani perché l’utilizzo continuo di gel disinfettanti rischia di screpolare i polpastrelli, andando a danneggiare la superficie attraverso la quale possono ‘leggere’ il mondo.
- Inoltre, la maggior parte dei materiali informativi è visiva e non dispone delle funzioni che permettono ai lettori di schermo di tradurle per i non vedenti.
“È importante trasmettere una comunicazione efficace agli assistenti e ai parenti delle persone che vivono con la cecità o la grave perdita della funzione visiva per consentire pratiche di vita sicure ed efficienti – scrive OMS nel suo blog -. Ciò include informazioni sulle farmacie vicine, garantendo l’accesso ai prodotti per la sterilizzazione delle superficie e delle mani, nonché ai prodotti idratanti. Parlando con le persone cieche e ipovedenti, chi indossa una mascherina dovrebbe aumentare il tono della voce per essere capito chiaramente. Le società nazionali per non vedenti o ipovedenti e le organizzazioni che lavorano per la loro inclusione dovrebbero contattare l’organizzazione governativa che si occupa della sicurezza e delle emergenze per portare l’attenzione anche su questi aspetti critici nelle misure di sicurezza”.