Secondo uno studio canadese i nostri occhi “ripercorrono” rapidamente le immagini dei ricordi, che vengono rafforzati
Ricordiamo la nostra vita anche con gli occhi o, meglio, quando rievochiamo le immagini tendiamo a “ripercorrerle” rapidamente anche con i nostri movimenti oculari. Le rivediamo mentalmente in modo accelerato: i nostri bulbi oculari accompagnano il passato muovendosi in tutte le direzioni. Quando osserviamo una foto per la prima volta già la esploriamo visivamente mediante una serie di movimenti oculari. Quando invece la ricordiamo tendiamo a riprodurre “sinteticamente” lo stesso tracciato oculare, stimolandone così il ricordo. A mettere in luce questo curioso fenomeno è una squadra di ricercatori canadesi, che ha pubblicato la sua ricerca su Cerebral Cortex. I ricercatori nordamericani hanno usato un algoritmo matematico per analizzare le scansioni del cervello e i movimenti oculari di 16 persone con un’età compresa tra i 20 e i 28 anni. A questi volontari sono state mostrate 14 immagini diverse per alcuni secondi ciascuna. Poi è stato chiesto loro di memorizzare più particolari possibile. Quindi hanno visualizzato mentalmente le 14 immagini in un rettangolo vuoto su uno schermo. Grazie a tecniche diagnostiche cerebrali e alle tecnologie di eye-tracking (inseguitore oculare) è stato possibile associare l’attività mentale ai movimenti oculari sia durante il processo di memorizzazione che durante la rievocazione delle foto. Bradley Buchsbaum, primo autore dello studio e professore di psicologia all’Università di Toronto, spiega:Per esempio, quando una proposta di matrimonio dura due minuti, se nel nostro cervello ce la rappresentiamo mnemonicamente ne facciamo nuovamente esperienza in un lasso di tempo molto più breve. I movimenti oculari sono simili a un codice stenografico che il cervello utilizza per rievocare i ricordi.Fonti: Cerebral Cortex, Baycrest Centre For Geriatric Care