Uno su quattro rinuncia a visite specialistiche, uno su due ai medicinali
La crisi economica continua a colpire anche sul piano della salute. Nell’ultimo anno quasi un italiano su due (45%) ha rinunciato all’acquisto di un farmaco. Uno su quattro (26%), invece, ha rinunciato almeno a una visita medica (soprattutto a terapie riabilitative e a visite odontoiatriche).
È quanto emerge dall’indagine Doxa intitolata “Nuove povertà e bisogni sanitari”. Il Rapporto – presentato a Roma recentemente dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus – analizza lo stato di salute degli italiani e le loro difficoltà ad accedere alle cure, evidenziando i profili delle categorie più a rischio.
Malattia rilevante in famiglia per quasi metà degli italiani
Il 45% degli italiani dichiara di avere in famiglia almeno un caso di patologia rilevante. Se aumenta il numero delle malattie presenti, aumenta la difficoltà di accedere ai farmaci. Dove è presente almeno una patologia rilevante hanno rinunciato ad acquistarne nel 54% dei casi, con 2-3 patologie rilevanti nel 57% dei casi e con quattro patologie o più nel 64%.
Con l’aumentare del numero delle patologie aumentano anche le difficoltà ad effettuare visite o esami. Le famiglie in cui ne è presente almeno una hanno rinunciato ad una visita medica o a un esame nel 35% dei casi. Quelle con almeno 2-3 patologie rilevanti hanno rinunciato nel 37% dei casi, mentre con quattro malattie o più nel 56%.
I punti principali del Rapporto
Il sondaggio della Doxa può essere sintetizzato nei seguenti punti:
- il 45% degli italiani ha in famiglia almeno un caso di patologia rilevante;
- le difficoltà ad acquistare farmaci aumentano con l’aumentare del numero di patologie rilevanti;
- circa un italiano su due ha dovuto rinunciare ad acquistare farmaci negli ultimi 12 mesi;
- un italiano su quattro rinuncia almeno una volta all’anno ad effettuare visite mediche o esami specialistici;
- per una famiglia su tre anche gli esami del sangue rappresentano un sacrificio;
- un italiano su cinque è in contatto con persone in difficoltà.
Fonti: Bancofarmaceutico.org, Salutenews