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virus zika

Quel virus Zika che si può “dribblare”

Può provocare febbre, sfoghi cutanei, congiuntivite, danni retinici e microcefalia fetale. Bisogna evitare di essere punti da zanzare infette

Devono stare attente le donne incinte, proteggendosi adeguatamente da alcune zanzare, che possono veicolare un virus potenzialmente letale per il feto: può provocare uno scarso sviluppo cerebrale (microcefalia). Si chiama Zika e colpisce soprattutto Paesi del Centro e del Sud America, oltre all’Africa subsahariana così come parte del Sud-Est asiatico. Si sono registrati persino casi sporadici in Europa (in particolare in persone che tornavano da Paesi a rischio).

Si può prevenire con repellenti

In condizioni di salute “normali” nell’essere umano il virus Zika dà sintomi lievi per 2-7 giorni, quali febbre, sfoghi cutanei, congiuntivite, dolori muscolari e articolari o mal di testa. Se una madre viene colpita durante la gravidanza provoca, invece, nei nascituri – in oltre un terzo dei casi – problemi a livello oculare: si va dai danni a livello retinico, in particolare con la formazione di zone atrofiche (dunque non più sensibili alla luce), fino allo strabismo e al nistagmo, passando per alterazioni del nervo ottico (papilla pallida) [Verçosa I, Carneiro P, Verçosa R, Girão R, Ribeiro EM, Pessoa A, Almeida NG, Verçosa P, Tartarella MB, “[The visual system in infants with microcephaly related to presumed congenital Zika syndrome“, J AAPOS. 2017 Aug;21(4):300-304.e1. doi: 10.1016/j.jaapos.2017.05.024. Epub 2017 Jun 23.]].

Non esiste attualmente un vaccino e potrebbe essere trasmesso, seppur più raramente, anche per via sessuale o con trasfusioni ematiche. In ogni caso – sottolinea l’Oms – bisogna puntare alla prevenzione ricorrendo soprattutto a repellenti, zanzariere e coprendosi il corpo adeguatamente per evitare le punture nelle zone a rischio. Fondamentale è ovviamente informarsi prima di partire sulla situazione sanitaria locale (si veda il sito dell’ECDC). Ad essere esposte a rischi di malformazione dei figli sarebbero soprattutto le donne nei primi tre mesi di gravidanza.

Stato di allerta in Brasile e in altre zone dell’America centro-meridionale

“La regione Nord-Est del Brasile, in particolare lo Stato del Pernambuco, è attualmente interessata – scriveva nel 2016 il sito Viaggiare Sicuri – dall’infezione dello ‘Zika virus’, malattia virale trasmessa dalla zanzara Aedes aegypti, responsabile anche della dengue e della Chikungunya”. Il Ministero della Salute brasiliano già nel 2015 aveva emesso uno stato di allerta in quella regione. Il 2 gennaio 2016 erano stati identificati in tutto il Brasile 3.174 casi sospetti di microcefalia. Il 29 agosto 2017 il Paese latinoamericano era ancora considerato a rischio in una serie di aree. Tuttavia secondo gli esperti la diffusione di Zika è in diminuzione e c’è, quindi, una forte riduzione del numero di neonati affetti da sindrome congenita associata al virus.

Uno studio pubblicato su Jama Ophthalmology aveva riscontrato che anomalie oculari sono si osservano in oltre un terzo dei bambini affetti da microcefalia (solo in Brasile ci sarebbe stato un incremento di oltre venti 20 volte dell’incidenza di neonati con cranio troppo piccolo).

Aggiornamenti su Zika

Per trovare i Paesi colpiti da Zika negli ultimi nove mesi basta consultare il sito ufficiale del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Si consiglia pertanto di fare delle verifiche solo attraverso i canali sanitari ufficiali prima di partire. In particolare è opportuno assicurarsi che la zona in cui si va non sia infestata da zanzare infette, presenti ad esempio in diverse zone del Centro e del Sud America.

Link utile: Focus sul virus Zika

Vedi anche: mappa delle zone colpite da Zika (aggiornata al 29 agosto 2017)

Fonti: OMS, Viaggiare Sicuri, PubMed, Il Post, Ministero della Salute, ECDC, PAHO, Jama Ophthalmology, Journal of Aapos (da Pubmed)

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