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Quanto i governi investono in salute

Quanto i governi investono in salute Nuovo rapporto Ocse: italiani meno soddisfatti della media dell’assistenza sanitaria pubblica 7 luglio 2015 – Siamo tra i tre Paesi Ocse che prescrivono più antibiotici e, al contempo, dove sono in atto più sforzi per contenere la spesa sanitaria statale. Attualmente gli italiani sono però meno soddisfatti del proprio sistema sanitario nazionale: sono passati da un livello di gradimento del 56% nel 2007 al 48% del 2014, nettamente al di sotto della media dei 34 Paesi economicamente più sviluppati (dove il 71% si dichiara soddisfatto). Peggio di noi fanno comunque la Polonia, il Cile e la Grecia. In Italia il “morso” della crisi si fa sentire anche nel campo sanitario: “Una più alta quota della popolazione italiana – scrive l’Ocse –, particolarmente quella a basso reddito, riferisce di non soddisfare, in qualche modo, le necessità di cura per ragioni finanziarie o altre ragioni, in particolare di esami medici”. Insomma, per motivi economici ci sono persone che rinunciano a visite, esami e medicine. Senza parlare delle differenze regionali, tanto che in passato il Ministero della Salute ha descritto una situazione “a macchia di leopardo”. Per questo, evidenzia l’Ocse, “la sfida per l’Italia è quella di migliorare l’accesso e la qualità delle cure per la popolazione di tutte le regioni, in un contesto di forti riduzioni del bugdet”. Eppure la spesa sanitaria statale in Italia è ancora a buon livelli (14,1% della spesa pubblica) e anche la spesa personale diretta per farmaci ed esami è in linea con la media Ocse, sebbene quest’ultima sia più alta rispetto a Francia e Germania. I Paesi europei dell’Ocse dove si è registrata una maggiore riduzione annuale della spesa statale pro capite (nel periodo 2009-2013) sono l’Irlanda (-3,6%), la Grecia (-3,3%), la Spagna (-1,9%), l’Islanda (-1,6%) e la Gran Bretagna (-1,5%). La spesa pubblica più elevata in rapporto al prodotto interno lordo (Pil) si è osservata in Finlandia, Francia e Danimarca. In Italia resta, com’è noto, il grande fardello del debito pubblico (il 143% del Pil contro una media Ocse di circa il 118%), nonostante gli sforzi in campo fiscale diano qualche risultato positivo.

Fonte: Ocse (Oecd)

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