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Operazione di cataratta in Burkina Faso (Foto cortesia di A. Gianfortuna-copyright)

Riflettori puntati sulla copertura sanitaria universale

Operazione di cataratta in Burkina Faso (Foto cortesia di A. Gianfortuna-copyright)Riflettori puntati sulla copertura sanitaria universale Oms e Banca mondiale: 400 milioni di persone non hanno accesso ai servizi sanitari essenziali Le operazioni di cataratta sono una delle ‘cartine di tornasole’ con cui si può giudicare il livello di copertura sanitaria di un Paese. Assieme ad altri indicatori – come l’incidenza della disabilità visiva e il personale oculistico – sono state adottate dall’Oms e dalla Banca mondiale, che recentemente hanno pubblicato un rapporto internazionale sui sistemi sanitari nazionali. Persona affetta da cataratta in Burkina Faso (Foto cortesia di A. Gianfortuna-copyright) In 23 Paesi a reddito medio-basso le operazioni di cataratta vengono effettuate – tra gli ultracinquantenni – in una percentuale variabile tra il 14% della Guinea-Bissau (2010) e il 67% dell’Argentina (2013). Complessivamente 400 milioni di persone (su una popolazione di oltre sette miliardi) non hanno ancora accesso ai servizi sanitari essenziali. Pertanto, tra gli obiettivi elencati dalle politiche mondiali compaiono la promozione dell’assistenza sanitaria, la prevenzione delle malattie, il loro trattamento, la riabilitazione e le cure palliative. “Questo rapporto risveglia le nostre coscienze: dimostra che siamo bel lontani da una copertura sanitaria mondiale. Dobbiamo estendere l’accesso alla salute e proteggere i più poveri dalle spese sanitarie che li mettono duramente alla prova finanziariamente”, ha affermato Tim Evans, Direttore del settore Salute presso la Banca Mondiale. Quest’ultima istituzione fa presente come vada eliminata la povertà estrema. Infatti, nonostante i progressi compiuti, ci sono persone a cui manca persino l’assistenza sanitaria di base. Per questo si raccomanda, congiuntamente con l’Oms, che “i Paesi che perseguono la copertura sanitaria universale raggiungano un obiettivo minimo di copertura dell’80% della popolazione a livello di accesso ai servizi sanitari”.

Fonte: Who

Pagina pubblicata il 18 giugno 2015

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