Cataratta, maggiori rischi nella guida notturna Simulato negli Usa il problema più comune tra gli anziani. Anche se si supera il test per la patente resta il problema della visibilità dei pedoni nell’oscurità 12 aprile 2012 – Non sono solo i colpi di sonno o la distrazione a rappresentare una minaccia alla guida. Non sono unicamente difetti visivi quali la miopia o l’astigmatismo (che vanno sempre corretti con occhiali o lenti a contatto). Anche la cataratta – che tipicamente colpisce la terza età – accresce i pericoli al volante: chi ha il cristallino opacizzato percepisce meno chiaramente le sagome notturne, a partire dai pedoni. Lo si è accertato mediante un esperimento condotto negli Stati Uniti. Una visione sfocata o catarattosa di media entità è stata simulata mediante occhiali appositi: anche se i 28 volontari hanno superato il test per la patente si è constatato che la sera sono diventati pericolosi quando guidavano: i pedoni, specialmente se vestiti di scuro, venivano individuati solo circa in un terzo dei casi da chi aveva la cataratta (29,9%) e nella metà dei casi in chi aveva una visione sfocata (52,1%). Chi vedeva bene riconosceva ovviamente i pedoni più da lontano: di notte una distanza 5,5 volte maggiore rispetto ai catarattosi e 3,6 volte rispetto a chi vedeva sfocato. Secondo i ricercatori – che hanno pubblicato lo studio sulla rivista Investigative Ophthalmology & Visual Science (IOVS) – “i risultati hanno implicazioni importanti e suggeriscono che, per poter massimizzare la capacità dei guidatori di vedere i pedoni da una distanza di sicurezza, dovrebbero portare lenti correttive ottimali e l’intervento di cataratta dovrebbe essere effettuato tanto precocemente da evitare condizioni di potenziale pericolo alla guida”. Il giudizio finale circa l’opportunità dell’intervento di cataratta – quello più comunemente effettuato – spetta però al medico oculista.
Leggi anche “Viaggiare in sicurezza sulle strade”.
Fonte: ARVO
Ultima modifica: 26 aprile 2012.