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La deficienza di vitamina A ha conseguenze negative a livello oculare

La vitamina A come ‘arma’ di prevenzione

La deficienza di vitamina A ha conseguenze negative a livello oculareLa vitamina A come ‘arma’ di prevenzione Ampio studio condotto sui bambini piccoli: somministrandola si prevengono cecità e mortalità La vitamina A può proteggere la vista… e la vita dei bambini piccoli. Lo attesta un ampio studio anglo-pakistano, durante il quale sono stati esaminati oltre 215mila bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni che hanno partecipato a 43 diversi esperimenti. La cecità provocata dalla malnutrizione infantile è spesso associata a una malattia oculare provocata dalla carenza di vitamina A: la xeroftalmia . Si tratta di una patologia oftalmica che colpisce principalmente i piccoli che vivono nei Paesi in via di sviluppo, a partire da quelli africani, ed è la causa principale di perdita della vista nel mondo durante l’infanzia. Inoltre la carenza vitaminica può provocare cecità notturna, infezioni e ulcerazioni oculari. “L’assunzione di vitamina A – scrivono i ricercatori sul British Medical Journal – è associata ad ampie riduzioni di mortalità, morbilità (frequenza delle malattie, ndr) e problemi della vista”. Dunque gli studiosi consigliano di somministrare “complementi alimentari di vitamina A a tutti i bambini a rischio di deficienza vitaminica, in particolare nei Paesi a basso e a medio reddito”. Secondo l’Oms questa carenza vitaminica colpisce nel mondo 190 milioni di bambini in età prescolare. Inoltre il sottopeso infantile, la mancanza di micronutrienti (non solo vitamina A, ma anche ferro e zinco) e un allattamento inadeguato provocano il decesso di 3,9 milioni di piccoli e incidono per il 10% sulle malattie presenti nel mondo. Somministrando vitamina A si potrebbero ridurre i decessi infantili del 24%, pari a 600mila vite salvate ogni anno. Nota: come diarrea e morbillo.

Fonti principali: British Medical Journal , Oms , Bbc

Link utile: Istituto Superiore di Sanità .

Pagina pubblicata il 29 agosto 2011.

Ultima modifica: primo settembre 2011.

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