‘Cura’ a base di web Circa 15 milioni di italiani cercano su internet la prima diagnosi, ma non può sostituire la visita di persona 28 settembre 2009 – Come se fosse un oracolo, sempre più italiani ricorrono a internet in caso di problemi di salute. Secondo una stima che emerge dagli studi del Censis presentati i giorni scorsi al Festival della Salute di Viareggio (24-27 settembre), ben 15 milioni di connazionali fanno ricerche sul web per una prima diagnosi, ricorrendo a una sorta di ‘fai-da-te elettronico’. Con i connessi rischi di errori, dato che il più delle volte chi naviga non ha una preparazione medica per valutare le informazioni. Neanche la consulenza on-line può sostituire la visita di persona, anche se il 47% degli italiani è favorevole a questa forma di raccolta delle informazioni. Secondo un altro studio presentato sempre dal Censis circa un anno fa, un internauta italiano su due (50,8%) ritiene utile ed equilibrata l’informazione trovata sul web. Eppure c’è una minoranza (pari al 6,3%) che non si fida di quello che legge in rete; ma l’11,5% si sente più preparato quando va dal medico in seguito a ricerche internettiane. “Il web è fondamentale, ma non bisogna mai fidarsi ‘ciecamente’ – ha affermato Marco, medico oculista della IAPB Italia onlus –. Bisogna sapere che su internet ci sono anche informazioni errate e consigli di pazienti che possono essere fuorvianti. Fondamentale è visitare esclusivamente i siti ufficiali di organizzazioni autorevoli. Inoltre, va detto – conclude lo specialista – che il consulto on-line non può sostituire assolutamente la visita di persona, anche se può dare preziose indicazioni“.
Fonti: City, Repubblica (su dati Censis)