fbpx Skip to content
posto_letto-chiaroscuro-web-2-photospip3a6d66df178f7ac80fdd261aea058e1d.jpg

Istat: 7 italiani su 10 si percepiscono in salute, ma il Paese è anziano

Nuovo Rapporto 2018: quasi 169 vecchi ogni 100 giovani. L’Italia è il secondo Paese al mondo come terza età

anziane-solidali-teste-web-photospip2a1629ff8e3b5d1f0067084612ec4791.jpgIn Italia sette persone su dieci si dichiarano in buona salute, ma abbiamo il secondo numero più alto di anziani al mondo in rapporto ai giovani (168,7 ogni 100 persone) [Con così tante persone nella terza età ovviamente sono particolarmente diffuse le patologie degenerative, comprese quelle oculari (soprattutto AMD, retinopatia diabetica, glaucoma, cataratta). Secondo gli ultimi [dati Istat disponibili in Italia le persone che hanno dai 65 anni in su risultano essere oltre il 22,3% della popolazione ossia oltre 13,5 milioni su una popolazione che ha ormai superato i 60,5 milioni di residenti]]. Lo scrive l’Istat nel suo Rapporto annuale presentato il 16 maggio 2018 a Montecitorio.

Se è vero che – rispetto agli altri Paesi europei – c’è una maggiore omogeneità dello stato di salute rispetto alla condizione economica, comunque permangono forti differenze tra le regioni. Tuttavia, le differenze nella percezione del proprio benessere è meno spiccata che in passato dentro una stessa regione.

In generale, al crescere della spesa sanitaria pro capite diminuisce la diseguaglianza in salute. Si discostano da questa tendenza due regioni: il Molise (in termini negativi) e il Veneto (più virtuoso). Nel 2016 in Italia l’indice di diseguaglianza nella percezione dello stato di salute presentava un minimo in Valle d’Aosta e un massimo in Basilicata.

Lo scenario europeo

posto_letto-chiaroscuro-web-2-photospip3a6d66df178f7ac80fdd261aea058e1d.jpgIndipendentemente dal Paese osservato, passando dai redditi più bassi a quelli più alti aumenta la quota di persone che percepisce il proprio stato di salute come buono; in particolare, nella fascia di reddito più alta circa nove persone su dieci dichiarano condizioni di salute ottimali in Norvegia, Svezia e Paesi Bassi. Nei Paesi presi in esame la popolazione in buona salute varia tra il 65 per cento della Germania e il 77 per cento della Norvegia. Unica eccezione il Portogallo, in cui solo poco meno della metà delle persone riferisce di stare bene o molto bene.

Sotto questo profilo la situazione in Italia è relativamente buona, ma permangono alcuni aspetti critici. Scrive infatti l’Istat:

I gruppi delle anziane sole e giovani disoccupati e le famiglie degli operai in pensione presentano al loro interno una maggiore diseguaglianza delle condizioni di salute, dovuta a una più bassa quota di persone che risponde [di stare] ‘bene’[…]. Nelle famiglie di impiegati e nella classe dirigente, si osserva, invece, una maggiore omogeneità.

Fonte: Istat

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn