Ottobre-dicembre 2018

Questo numero è ricco di contributi di spicco: dagli errori in campo sanitario agli studi dedicati alla cataratta congenita fino all’Angio OCT nei bambini, dal decennale delle attività del Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva che è stato celebrato il 13 dicembre 2018 alle altre notizie. Si tratta di una rivista da non perdere se si vuole rimanere aggiornati nel settore della prevenzione oftalmica e della ricerca medico-oculistica.

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Per gli italiani la salute prima di tutto

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L’ISTAT: Italia al primo posto per speranza di vita alla nascita degli uomini. I più istruiti fanno spesso più prevenzione

gmv-gazebo_persone_in_fila_a_torino-controllo_pressione_oculare-web.jpgLa salute e gli stili di vita hanno conquistato il primo posto tra gli italiani: lo attesta una classifica pubblicata dall’ISTAT contenuta nel nuovo Rapporto intitolato BES 2018, presentato a Roma il 18 dicembre, in cui vengono considerati dodici indicatori relativi al benessere. Seguono – in ordine d’importanza – l’istruzione e la formazione, la sicurezza personale, il lavoro e la sua qualità, l’ambiente e la sua tutela, il sentirsi soddisfatti della propria vita. Si trovano, invece, all’ultimo posto la politica e le istituzioni pubbliche.

Più speranza di vita

jogging-mare-web.jpgSecondo gli ultimi dati Istat disponibili (2016) l’Italia è al primo posto nella graduatoria europea per la speranza di vita alla nascita dei maschi (81 anni) mentre per le donne, con 85,6 anni, è preceduta di poco da Spagna e Francia.

Italiani meno seduti

Continua a ridursi la sedentarietà anche nel 2017: la percentuale di persone che non praticano alcuna attività fisica nel tempo libero è passata dal 39,4% al 37,9% (persone di 14 anni e più). La flessione è maggiore nel Mezzogiorno che, tuttavia, continua a presentare un’incidenza di sedentari significativamente superiore a quella del Nord [[+22,2% punti percentuali]].

La sedentarietà e l’eccesso di peso sono fattori di rischio che spesso si cumulano, con possibili ripercussioni sfavorevoli sulle condizioni di salute: nel 2017 un maggiorenne su 5 è sia in eccesso di peso sia sedentario e la percentuale arriva quasi al 30% nel Mezzogiorno (contro il 15% nel Nord).

Frutta e verdura

verdura-verde-cavolo-foto_freedigitalphotos_net.jpgIn merito alla adeguata alimentazione, si riduce lievemente la percentuale di persone che consumano porzioni giornaliere adeguate di frutta e verdura (19,2%). Il livello comunque è in linea con quello della media degli ultimi anni (19%).

Stabili il fumo e in consumo di alcol

Negli ultimi quattro anni rimangono stabili sia l’abitudine al fumo sia il consumo a rischio di alcol (rispettivamente 19,9% e 16,7% delle persone di 14 anni e più nel 2017). Entrambi questi comportamenti sono più diffusi tra gli uomini, e interessano circa il 25% delle persone di 14 anni e più per entrambi gli indicatori, rispetto al 15,4% di fumatrici e al 9,3% di donne che hanno abitudini rischiose nel consumo di alcol.

Più istruzione, più prevenzione

Il possesso di un elevato titolo di studio rappresenta un fattore protettivo per la salute, e, in particolare, per la prevenzione primaria. Il ruolo attribuito all’istruzione risulta particolarmente significativo e in aumento rispetto agli altri domini, in coerenza con gli indicatori Bes che mostrano nel periodo considerato un quadro piuttosto positivo in termini di partecipazione e un aumento dei livelli di istruzione.

Fonte: ISTAT

VIDEOCHAT con gli oculisti

A cura dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus (2018-2019)


La riabilitazione visiva: intervista al dott. Filippo Amore, Direttore del Polo Nazionale per gli Ipovedenti di Roma




Occhiali e lenti a contatto: il prof. Filippo Cruciani intervistato da Livia Azzariti




La cataratta: risponde alle domande il dott. Matteo Piovella, Presidente della Società Oftalmologica Italiana (SOI)




La retinopatia diabetica: ne parla il prof. Francesco Bandello, Direttore Unità di Oculistica IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano




L’occhio secco: durante la videochat ne tratta il prof. Alessandro Lambiase, Docente di Oculistica dell’Università Sapienza di Roma, già collaboratore del Premio Nobel Rita Levi Montalcini




Il glaucoma raccontato dal prof. Gianluca Manni, Direttore della Clinica Oculistica e del Centro glaucoma del Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma



Le maculopatie: la dott.ssa Monica Varano, direttrice scientifica della Fondazione Bietti di Roma, ha risposto alle domande del pubblico




Il cheratocono e l’astigmatismo: ne parla il Prof. Aldo Caporossi, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica del Policlinico Universitario A. Gemelli-IRCCS




Le malattie oculari in età pediatrica: ne discute il Prof. Paolo Nucci, Direttore di Oculistica dell’Ospedale S. Giuseppe di Milano




Intervista al prof. Teresio Avitabile (Direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Catania) su corpo vitreo, fosfeni e corpi mobili

Censis: come gli italiani vivono la sanità

Censis edificio

Il nuovo rapporto sulla situazione del Paese: sette italiani su dieci pensano di poter curare da soli i piccoli disturbi

rapporto_annuale_censis-52o-logo-photospipa56e5c742a90c65cd9aebc6c0a6ba2c7.jpgÈ stato presentato il 7 dicembre a Roma il 52° Rapporto del Censis. Quando l’accesso alla sanità è difficile genera costi aggiuntivi, con la crescente sensazione di disuguaglianze e ingiustizie [[accompagnato da un crescente risentimento o rabbia]]. Troppo di rado il medico specialista è fonte d’informazione sanitaria: solo in 18 casi su 100.

Più della metà degli italiani (54,7%) ritiene che in Italia le persone non abbiano ovunque le stesse opportunità di diagnosi e cure. [[Lo pensa il 58,3% dei residenti al Nord-Est, il 53,9% al Sud, il 54,1% al Centro e il 53,3% al Nord-Ovest.]] Emblematici sono i dati sul grado di soddisfazione rispetto al Servizio sanitario della propria Regione: il valore medio nazionale del 62,3% oscilla tra il 77% al Nord-Ovest, il 79,4% al Nord-Est, il 61,8% al Centro e il 40,6% al Sud e nelle isole.

Cresce il fai-da-te: più fiducia nel web rispetto ai medici specialisti

Nella tutela della salute e nel rapporto con la sanità è sempre più diffuso il principio del fai-da-te, nel solco del sapere esperto. Sono 49,4 milioni le persone che soffrono di piccoli disturbi che condizionano la funzionalità e la qualità della loro vita quotidiana.

farmaci-blister_vuoto_compresse_sfondo_rosso-photospipd127bb29d74153df6aca4b300bac5ab1.jpgIl 73,4% degli italiani si è detto convinto che sia possibile curarsi da soli quando sono colpiti da lievi disturbi (con un incremento del 9,3% rispetto al 2007). Il 56,5% ritiene che sia possibile curarsi autonomamente perché ognuno conosce i propri piccoli disturbi e le risposte adeguate, il 16,9% perché è il modo più rapido. Nonostante la crescita del web (28%), i principali canali informativi degli italiani rimangono il medico di medicina generale (53,5%), il farmacista (32,2%) e il medico specialista (17,7%).

Uno dei terreni su cui maggiormente si esprime l’autoregolazione della salute è quello del ricorso a farmaci da automedicazione: infatti, è la maggioranza degli italiani a curarsi con questi. Le conseguenze per la qualità della vita delle persone e per la funzionalità dei lavoratori sono rilevanti. Sono 17,6 milioni gli italiani che l’ultima volta che hanno avuto un piccolo disturbo hanno preso un farmaco da banco: una scelta che si è rivelata decisiva perché hanno potuto continuare a svolgere le attività che altrimenti avrebbero dovuto lasciare.

Fonte di riferimento: Censis

Il futuro dell’assistenza visto dal Ministero della Salute

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L’Atto d’indirizzo del 2019: prevenzione, universalismo delle cure, più collaborazione Stato-Regioni

ministero_della__salute-sede_rm_eur-prsn-500pixels.jpgUn sistema sanitario di ottimo livello che presenta alcuni aspetti critici. È questo il quadro italiano che emerge dal nuovo Atto d’indirizzo del Ministero della Salute 2019, in cui si spiega l’importanza della prevenzione, di un accesso universale alle cure e di una maggiore collaborazione tra Stato e Regioni del Belpaese.

Il Dicastero della Salute scrive:

Il sistema sanitario presenta un buon rapporto costi/efficacia, tant’è che la speranza di vita in Italia è rimasta costantemente al di sopra della media dell’Unione Europea e i tassi di mortalità evitabile sono tra i più bassi […]. Malgrado questo risultato lusinghiero si registra un elevato fabbisogno di cure mediche insoddisfatto, atteso che emergono realtà inerenti a fasce di popolazione, in evidente stato di disagio economico, che guardano, con maggior speranza, ad un reale e concreto universalismo, al fine di evitare il rinvio o l’abbandono delle cure.

Bisogna sempre promuovere la salute: l’interesse preminente da tutelare – sottolinea il documento ufficiale – deve essere quello dei cittadini, ai quali dovrà essere assicurata, nella massima trasparenza, ogni notizia e informazione utile.

Fonte principale: Ministero della Salute