Giornata Mondiale Della Vista, 8 Ottobre 2015
Zenit
Rai News – web
Censis, sanità peggiorata per il 42,7% dei cittadini
Censis, sanità peggiorata per il 42,7% dei cittadini Presentato a Roma il nuovo Rapporto sulla situazione sociale in Italia. Nel pubblico 55 giorni l’attesa media per le visite specialistiche, quasi 70 giorni per una visita oculistica 4 dicembre 2015 – è il 42,7% dei cittadini italiani a pensare che la sanità sia peggiorata negli ultimi due anni, quota che sale al 64% al Sud. Inoltre, il 55,5% considera inadeguato il Servizio sanitario regionale, percentuale che tocca la vetta dell’82,8% nel Mezzogiorno. Lo rileva il Censis nel suo 49° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, presentato oggi a Roma. Per la maggior parte degli italiani (49%), tuttavia, il Servizio sanitario regionale è rimasto uguale, mentre a pensare che sia migliorato è solo l’8,3% degli intervistati. Per evitare le liste d’attesa sempre più spesso si ricorre al privato. Costi e tempi hanno andamenti inversi nel passaggio dal pubblico al privato, poiché all’aumentare dei costi delle prestazioni nel privato corrisponde una diminuzione dei tempi d’attesa e viceversa. In troppi non si curano per motivi economici: nel 41,7% delle famiglie almeno una persona, in un anno, ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria. D’altronde siamo nell’“Italia dello zero virgola”, in cui le variazioni congiunturali degli indicatori economici sono ancora minime e, secondo il Censis, si può risparmiare ma non si riaccende ancora la propensione al rischio. Eppure l’Italia sembra risvegliarsi lentamente da una sorta di letargo esistenziale. Le difficoltà dei percorsi di cura Gli italiani amano ancora il medico di famiglia: secondo il Censis il 57,3% degli intervistati afferma che dovrebbe essere sua responsabilità dare informazioni circostanziate ai pazienti e guidarli verso le strutture più adatte. Il 42,6% ritiene che gli Uffici relazioni con il pubblico e gli sportelli delle Asl dovrebbero offrire informazioni più precise e articolate. Un italiano su cinque vorrebbe anche disporre di graduatorie sui servizi e la loro qualità basate sui giudizi dei pazienti. Troppa attesa per una visita oculistica nel pubblico Le difficoltà che i cittadini sperimentano nel rapportarsi al Servizio sanitario nazionale sono anche legate ai tempi di attesa eccessivi. Tra le persone che hanno effettuato visite specialistiche e accertamenti diagnostici – nota il Censis – l’attesa media è stata di 55,1 giorni per le visite e 46,1 per un accertamento. Per una prima visita oculistica si aspettano mediamente 69,5 giorni nel pubblico con ticket (contro i 6,4 giorni del privato a tariffa piena), tempi più lunghi, ad esempio, rispetto a una visita cardiologica con elettrocardiogramma (58,5 giorni), ortopedica (48) o ginecologica (38,2). Carenze nell’assistenza dei non autosufficienti Sono oltre tre milioni i non autosufficienti in Italia (3.167.000=5,5% della popolazione). Esiste un modello tipicamente italiano di accudimento di lungo periodo che vede la famiglia al centro. Oggi però il modello scricchiola, mostrando crepe che rendono urgente la messa in campo di soluzioni alternative. Infatti, il 50,2% delle famiglie con una persona non autosufficiente (contro il 38,7% del totale delle famiglie) ha a disposizione risorse scarse o insufficienti. Sono comunque 4,7 milioni gli anziani che sarebbero disponibili ad accettare una soluzione residenziale, a patto che la qualità offerta sia migliore.
Fonte di riferimento: Censis
Ultima modifica: 17 dicembre 2015
Il Sole24Ore-Sanità
Verso la Consensus conference sulla riabilitazione visiva Sanità 24-Il Sole 24 Ore 3 dicembre 2015
Quirinale.it
Incontro Al Quirinale, 3 Dicembre 2015
Redattore sociale
Redattore sociale 3 dicembre 2015 Giornata disabilità, “una società che include è una società più forte e sicura“
Il Quirinale apre la porte ai ciechi e alla prevenzione
Quirinale, più prevenzione e attenzione ai disabili
Il 3 dicembre l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus e l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti dal Presidente della Repubblica Mattarella
La prevenzione della cecità entra al Quirinale assieme ai non vedenti. Giovedì 3 dicembre il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato, nel Salone dei Corazzieri del Quirinale, una nutrita delegazione dell’Agenzia Internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus e dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. “Una piena inclusione delle persone con disabilità visiva – ha dichiarato il Capo dello Stato – passa attraverso alcuni nodi centrali. Sono essenziali, in particolare, i temi dell’istruzione, del lavoro e della prevenzione”. “Di grande rilievo – ha ammonito Mattarella – è il tema della ricerca e della prevenzione. Le statistiche ci dicono che quasi l’80% delle minorazioni della vista possono essere curate o prevenute. Non ci deve stancare mai di sottolineare quanto importanti siano, per il nostro Paese, gli investimenti per la ricerca. Una ricerca che deve anche riguardare le malattie visive, insieme alle altre. Allo stesso tempo devono essere impegnate tutte le possibili energie per la prevenzione e la diagnosi precoce. Con un’efficace campagna di informazione, che promuova la possibilità per tutti, penso soprattutto ai meno abbienti, di accedere, con facilità, a visite e a controlli oftalmici”. L’evento si è aperto col discorso del Presidente della IAPB Italia onlus, l’ avv. Giuseppe Castronovo : “L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che, nel mondo, siano 39 milioni le persone cieche e 246 milioni le persone ipovedenti. Cataratta, glaucoma, degenerazione maculare e retinopatia diabetica sono le patologie più diffuse e ricorrenti: cause di cecità e di ipovisione eliminabili” in molti casi. Tuttavia servono “adeguate politiche di prevenzione e di sostegno alle iniziative da noi messe in campo”. “Il nostro impegno è – ha proseguito l’avv. Castronovo – quotidiano, convinto e appassionato per strappare dalla terribile condizione di cecità tutte le persone, bambini, giovani e anziani, per i quali gli interventi preventivi possano essere essenziali ed efficaci; sogniamo non tanto di cancellare la parola cecità, ma quanto di contribuire a ridurre, nel nostro Paese e nel mondo, il numero dei non vedenti, consapevoli che la cecità assoluta è una delle condizioni fisiche e sociali di maggiore gravità”. Dopo la recita di una poesia da parte di Francesco Licandro (un bambino non vedente del Comitato della IAPB Sicilia), ha preso la parola il Presidente Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Mario Barbuto, il quale ha ironicamente sottolineato che le celebrazioni per i disabili sarebbe bello che si ripetessero tutti i giorni. Infatti la dignità del disabile e il suo amore per la vita sono essenziali. Così come lo sono l’accessibilità e l’inclusione. Il tutto anche all’insegna dell’altruismo: come ha affermato Mattarella, “non c’è cecità peggiore di chi chiude gli occhi di fronte alle difficoltà degli altri. Aiutare gli altri è un arricchimento della propria vita”.
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