Molly in visita al Polo Nazionale

Molly in visita al Polo Nazionale Il 4 luglio è stata al Policlinico A. Gemelli una bimba inglese malata di retinite pigmentosa: la sua famiglia vuole farle vivere più esperienze visive possibiliMolly Sta accumulando molti ricordi nuovi per quando perderà la vista: parliamo di Molly, una bambina inglese la cui storia ha fatto il giro del mondo. La retinite pigmentosa da cui è affetta è una malattia genetica che porta alla cecità, eppure la sua famiglia non si è rassegnata. Grazie a un appello postato su Facebook dalla madre sono piovuti fondi e solidarietà oltre le aspettative: ora può girare il mondo e fare nuove esperienze da raccontare e rivivere in futuro. Già oggi, oltre a essere miope, sta vivendo una riduzione del campo visivo. In viaggio a Roma dal 3 al 6 luglio 2014, tutta la famiglia di Molly venerdì 4 luglio ha visitato il Policlinico Agostino Gemelli, in particolare il Polo Nazionale per la Riabilitazione Visiva , un importante centro di collaborazione dell’Organizzazione mondiale della sanità. Tra i desideri elencati dalla piccola ci sono quello di vedere lo zoo di Londra, le piramidi egizie, la Scozia… Il Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus, l’avv. Giuseppe Castronovo, le ha voluto donare anche il viaggio in Italia. Presso il Polo Nazionale Molly potrà, in futuro, apprendere tecniche utili a mantenere la sua autonomia e scoprire strumenti anche parlanti che, un giorno, le saranno utili per continuare il suo percorso di vita. Nel frattempo il suo “magazzino dei ricordi” si amplierà ulteriormente. Tutte le immagini che riuscirà a memorizzare potranno, infatti, esserle di grande aiuto quando sarà grande e vedrà molto meno di ora (fino alla cecità, che in questo caso la scienza medica considera per ora inevitabile).

Link utile: Daily Mail

Pagina pubblicata il 2 luglio 2014. Ultimo aggiornamento: 7 luglio

Cornea artificiale per un bimbo di 7 anni

Cornea artificiale trapiantata (Immagine: Ospedale Bambino Gesù di Roma)

Cornea artificiale trapiantata (Immagine: Ospedale Bambino Gesù di Roma)Cornea artificiale per un bimbo di 7 anni Eseguito con successo un trapianto all’Ospedale Bambino Gesù, è uno dei pochissimi al mondo 1 Luglio 2014 – La visione di un bambino di 7 anni è stata salvata con l’hi-tech. Infatti gli stata trapianta con successo una cornea artificiale: così ha potuto recuperare la vista al suo occhio destro, colpito da un trauma che aveva già costretto a numerosi interventi chirurgici. Si tratta della prima operazione di questo genere effettuata presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma ed è una delle pochissime realizzate nel mondo sui bimbi. “Regolare il decorso post-operatorio del piccolo paziente – assicura l’Ospedale pediatrico romano in una nota – che, a distanza di pochi giorni, ha potuto riprendere la sua vita normale”. La cornea ha un ruolo particolarmente importante perché è una sorta di lente che coincide con la superficie dell’occhio: la sua trasparenza deve essere praticamente perfetta. “La cornea artificiale – spiega il Bambino Gesù – è paragonabile ad una lente simile ad una cornea naturale composta in parte da tessuto sintetico, in parte da tessuto umano. La peculiarità di questo tipo di trapianto è che non può dare rigetto, mentre è elevato il rischio di infezione. Tale rischio è maggiore tra i bambini perché meno in grado degli adulti di tenere sempre pulito e protetto l’occhio al quale, dopo l’operazione, viene applicata una lente a contatto in modo permanente”.

Fonte: Ospedale Bambino Gesù

Cornea artificiale per un bimbo di 7 anni

Cornea artificiale trapiantata (Immagine: Ospedale Bambino Gesù di Roma)

Cornea artificiale trapiantata (Immagine: Ospedale Bambino Gesù di Roma)Cornea artificiale per un bimbo di 7 anni Eseguito con successo un trapianto all’Ospedale Bambino Gesù, è uno dei pochissimi al mondo 1 Luglio 2014 – La visione di un bambino di 7 anni è stata salvata con l’hi-tech. Infatti gli stata trapianta con successo una cornea artificiale: così ha potuto recuperare la vista al suo occhio destro, colpito da un trauma che aveva già costretto a numerosi interventi chirurgici. Si tratta della prima operazione di questo genere effettuata presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma ed è una delle pochissime realizzate nel mondo sui bimbi. “Regolare il decorso post-operatorio del piccolo paziente – assicura l’Ospedale pediatrico romano in una nota – che, a distanza di pochi giorni, ha potuto riprendere la sua vita normale”. La cornea ha un ruolo particolarmente importante perché è una sorta di lente che coincide con la superficie dell’occhio: la sua trasparenza deve essere praticamente perfetta. “La cornea artificiale – spiega il Bambino Gesù – è paragonabile ad una lente simile ad una cornea naturale composta in parte da tessuto sintetico, in parte da tessuto umano. La peculiarità di questo tipo di trapianto è che non può dare rigetto, mentre è elevato il rischio di infezione. Tale rischio è maggiore tra i bambini perché meno in grado degli adulti di tenere sempre pulito e protetto l’occhio al quale, dopo l’operazione, viene applicata una lente a contatto in modo permanente”.

Fonte: Ospedale Bambino Gesù