11 Ottobre 2012 : Giornata Mondiale Della Vista

Avv. Giuseppe Castronovo (Presidente della IAPB Italia onlus) e Fabrizio Frizzi (moderatore presso la Camera dei Deputati, Palazzo San Macuto, per la Giornata mondiale della vista)

Guardare col cervello

Mappe semantiche (Immagine: A. Huth/Neuron)

Mappe semantiche (Immagine: A. Huth/Neuron)Guardare col cervello L’università di Berkeley ha mappato le aree della corteccia cerebrale attivate durante la proiezione di video 21 dicembre 2012 – Il cervello osserva il mondo attraverso i nostri occhi e senza sosta ordina concettualmente ciò che avviene attorno a noi. Scienziati californiani dell’Università di Berkeley sono riusciti a realizzare una mappa dettagliata dell’attività della corteccia cerebrale in funzione di ciò che vedevano i partecipanti all’esperimento. Infatti, mentre guardavano due ore di clip video, il flusso di sangue che arrivava alle diverse zone del cervello è stato monitorato mediante una risonanza magnetica funzionale molto accurata. Su questa base è stata costruita una “mappa semantica” per visualizzare il modo in cui la nostra corteccia cerebrale rappresenta e mette inAttivazione di diverse aree della corteccia cerebrale a seconda dell'oggetto o dell'azione vista (Immagine: A. Huth/Neuron) relazione 1705 oggetti ed azioni diversi. Vedere un’automobile o un’imbarcazione attiva, infatti, aree cerebrali affini e qualcosa di simile avviene se si guarda un edificio e una porta. Complessivamente i neuroni della nostra corteccia vengono attivati, quando si assiste ad azioni o si fissano cose, in misura pari al 20 per cento dell’intera superficie corticale (visiva e non visiva). Lo spazio semantico continuo rappresentato – basato non solo su ciò che viene visto ma anche sulla relazione esistente tra parole – è comune a tutti i soggetti esaminati. “La nostra scoperta – ha affermato Alexander Huth dell’Università di Berkeley, che ha firmato un importante lavoro su Neuron assieme a Shinji Nishimoto e Jack Gallant – suggerisce che le scansioni cerebrali potrebbero essere presto impiegate per classificare un’immagine che qualcuno sta vedendo e potrebbero aiutare a insegnare ai computer a riconoscere meglio le immagini”. “Il nostro metodo – ha concluso il giovane neuroscienziato Huth – apre una porta che porterà rapidamente a comprendere in modo più completo e dettagliato come sia organizzato il nostro cervello”. Bibliografia: Alexander G. Huth, Shinji Nishimoto, An T. Vu, Jack L. Gallant, “A Continuous Semantic Space Describes the Representation of Thousands of Object and Action Categories across the Human Brain”, Neuron, Volume 76, Issue 6, 20 December 2012, Pages 1210-1224, ISSN 0896-6273, 10.1016/j.neuron.2012.10.014

Fonti: Neuron , University of California (Berkeley)

Usa, la retinopatia diabetica minaccia la vista

Usa, la retinopatia diabetica minaccia la vista I gravi problemi visivi causati da malattie sono aumentati tra gli adulti americani 20 dicembre 2012 – Tra le principali cause di riduzione delle capacità visive conta sempre di più la retinopatia diabetica. Lo sostengono ricercatori americani per quanto concerne gli Stati Uniti, non considerando però i difetti refrattivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia). Il diabete che, secondo l’Oms, colpisce oltre 346 milioni di persone nel mondo, è una delle ragioni principali per cui – dopo una decina d’anni – si presenta una considerevole riduzione dell’acuità visiva (soprattutto nella sua forma più grave, detta ‘tipo 1’). Tra gli adulti americani i casi di gravi problemi visivi, escludendo i classici vizi refrattivi, sono cresciuti: la loro prevalenza è aumentata del 21% mettendo a confronto il periodo 2005-8 con gli anni che vanno dal 1999 al 2002. Nello studio, pubblicato sulla rivista dell’Associazione dei medici americani (JAMA), sono stati considerati una serie di fattori di rischio: non solo il diabete, ma anche l’età, la povertà, il livello di istruzione, ecc. Ovviamente con più si è anziani più crescono i rischi di avere problemi alla vista. Anche per questo è consigliabile sottoporsi periodicamente a controlli oculistici.

Fonti principali: JAMA , Epicentro (ISS)

Nati prematuri, in Italia sono quasi il 7%

Nato prematuro

Nato prematuroNati prematuri, in Italia sono quasi il 7% Nel mondo ogni anno 15 milioni di parti prima del tempo. C’è il rischio di una retinopatia del prematuro 19 dicembre 2012 – I nati prima del tempo sono 15 milioni l’anno nel mondo. In Italia quasi il 7% dei neonati viene al mondo prima della trentasettesima settimana, mentre in tutta Europa ciò avviene a uno su dieci. Se è vero che, grazie ai progressi compiuti dalla neonatologia negli ultimi anni, oggi un neonato prematuro sopravvive nel 90% dei casi, tuttavia circa il 10% dei neonati con un peso alla nascita inferiore a un chilo e mezzo può presentare una problematica grave a distanza di tempo: dalla cecità e alla sordità sino alla paralisi e alla broncodisplasia (una malattia polmonare che determina una insufficienza respiratoria cronica). A livello oculare è la retina ad avere più frequentemente problemi: per questo si parla di retinopatia del prematuro (ROP). Inoltre, circa il 20% dei nati prematuri può presentare disturbi dell’attenzione, del comportamento e dell’apprendimento. Le cause che possono determinare la nascita anticipata di un bambino sono molteplici. L’aumento della prematurità è, infatti, correlato a diversi fattori: patologie della gravidanza (ipertensione, diabete, infezioni in corso), gravidanze a rischio (anomalie anatomiche dell’utero, gemellarità, gravidanze indotte) ed età della futura mamma (sotto i 20 anni oppure sopra i 38 anni) sono tra le cause principali. Infine, a contare sono anche gli stili di vita poco sani (alcolismo, tabagismo, uso di droghe) così come anche la procreazione medicalmente assistita.

Leggi anche “ Nuovi orizzonti per i nati prematuri

Fonte principale: Baxter

Anziani italiani, oltre l’86% lamenta malattie croniche

Anziani italiani, oltre l’86% lamenta malattie croniche Però secondo l’Istat lo stato complessivo della salute della popolazione resta buono La popolazione italiana invecchia, ma nella nostra penisola lo stato di salute è complessivamente buono. Ciò avviene nonostante le malattie croniche che colpiscono il 38,6% degli italiani, una percentuale che arriva all’86,1% tra chi ha più di 65 anni. Lo rileva l’Istat, che il 18 dicembre ha presentato ufficialmente l’Annuario statistico italiano 2012, in cui un intero capitolo è dedicato alla sanità e alla salute. Il 71,1% della popolazione italiana ha dichiarato di stare bene, ma non tutti sono così fortunati. Ad esempio, secondo l’Istat le malattie croniche più diffuse in Italia sono l’artrosi/artrite (16,7%), l’ipertensione (16,4%), le malattie allergiche (10,6%), l’osteoporosi (7,7%), la bronchite cronica e l’asma bronchiale (6,1%) e il diabete (5,5%). Tre di queste patologie hanno conseguenze anche a livello oculare: provocano la retinopatia ipertensiva, la congiuntivite allergica e la retinopatia diabetica.Anziane in forma. L'esercizio fisico regolare è consigliabile a ogni età Per quanto riguarda le abitudini negative, a fumare sono ancora soprattutto gli uomini (27,9% della popolazione) rispetto alle donne (16,3%), ma la quota di persone che consumano sigari e sigarette è nettamente più elevata fra i giovani (il 35,9% tra i 25-34enni). I non fumatori costituiscono, comunque, la maggioranza della popolazione con 14 anni o più (54,2%) e le più virtuose sono le donne (il 66,3% non tocca sigaretta). C’è anche un’altra buona notizia: in un anno la quota di popolazione adulta che non fuma si è ridotta di un punto e mezzo percentuale (corre quindi meno rischi di contrarre la degenerazione maculare legata all’età , malattia retinica che può causare ipovisione e cecità centrali, ndr). Sul nostro territorio nazionale ogni 100 mila abitanti operano circa 16 ambulatori e laboratori pubblici e privati convenzionati (in lieve calo negli ultimi tre anni) e 4,9 servizi di guardia medica (anch’essi in calo). Il progressivo invecchiamento della popolazione spiega, invece, la crescita progressiva, da 475 mila nel 2007 a 533 mila nel 2009, dei pazienti assistiti al proprio domicilio, l’84% dei quali ha più di 65 anni. Eppure questo numero non sembra ancora adeguato alle aspettative e alle esigenze reali della popolazione.

Fonte di riferimento: Istat (Annuario statistico italiano 2012)

Pagina pubblicata il 19 dicembre 2012

Convegno Vaticano Su Ciechi E Ipovedenti

Sala San Pio X (Vaticano, 4 maggio 2012)

Glaucoma, Settimana Mondiale, 11-17 Marzo 2012

Unità mobile oftalmica della IAPB Italia onlus (Piazza Re di Roma, 13-14 marzo 2012)