Ottobre-Dicembre 2010

In questo numero: “Vediamoci al Simposio sull’Ipovisione”, un articolo in cui l’avv. G. Castronovo (Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus) invita a partecipare a un appuntamento dedicato anche alla riabilitazione visiva che si è tenuto dal 15 al 17 dicembre a Roma (clicca qui per approfondire). L’argomento tiene banco anche nell’editoriale del Prof. F. Cruciani intitolato “Più riabilitazione contro l’ipovisione”. Si dedica poi ampio spazio alla Giornata mondiale della vista, che si è celebrata il 14 ottobre. Alla conferenza stampa organizzata quel giorno dalla IAPB Italia onlus ha partecipato anche un’esperta dell’Oms, S. Minchiotti, di cui riportiamo l’intervento (“Meno ciechi e ipovedenti nel mondo”) e di cui pubblichiamo un’intervista. I bambini sono al centro dell’intervista al Presidente dell’Unicef V. Spadafora, ma anche gli immigrati ricevono una dovuta attenzione nel colloquio con A. Morrone, Presidente dell’Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti (INMP), presso il quale lavora P. Turchetti, di cui riportiamo un’esperienza personale e professionale (“Curando i mal d’occhi delle persone dimenticate”). Le cellule staminali corneali impiegate contro le ustioni oculari sono l’argomento principale dell’intervista a P. Rama (S. Raffaele, Milano), che ha pubblicato un lavoro scientifico sul New England Journal of Medicine, dimostrando buoni risultati nella maggior parte degli occhi trattati con staminali prelevate dall’altro occhio (fino a 10 anni dopo l’intervento). Non potevano mancare le news dall’Italia e dal mondo, tra cui segnaliamo “Miopia, individuata origine genetica”; “Una road map per prevenire la cecità”; “Chip impiantato sotto la retina”. Dopo una lettera di una malata di retinite pigmentosa (Io, lei e le mie sorelle di P. Peretti), il numero si conclude con un lavoro scientifico (Elettrofisiologia in corso di terapia con idrossiclorochina).

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Congresso Nazionale UICI, Daniele riconfermato Presidente

Tommaso Daniele (UICI)

Tommaso Daniele (UICI)Congresso Nazionale UICI, Daniele riconfermato Presidente In un periodo di crisi globale non sono considerati accettabili i tagli ai ciechi e agli ipovedenti 29 ottobre 2010 – è stato riconfermato: lo storico presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti (Uici), il prof. Tommaso Daniele, rimarrà in carica altri cinque anni dopo aver conquistato quasi duecento voti e aver battuto il candidato Mario Barbuto. Durante il XXII Congresso Nazionale dell’Uici – che si è tenuto a Chianciano Terme (Siena) dal 26 al 28 ottobre all’insegna di “uguali diritti, pari opportunità, progresso per tutti” – sono stati nominati i nuovi vertici della onlus dai circa trecento delegati provenienti da tutta Italia. Tra i membri del nuovo Consiglio Nazionale è stato eletto il dott. Michele Corcio, il quale è anche componente della Direzione Nazionale della IAPB Italia onlus. Daniele – la cui candidatura è stata sostenuta, tra gli altri, dall’avv. Giuseppe Castronovo, presidente della IAPB Italia onlus – ha aperto i lavori il 26 ottobre con un discorso di ampio respiro: “Viviamo una crisi globale, complessa e di ampia portata, ma non può diventare la scusa per tagliare i fondi, soprattutto se a rimetterci sono sempre i più deboli. I ciechi e gli ipovedenti italiani non possono accettare che la società civile percepisca la cecità come problema del singolo e non come una questione sociale”. Congresso Nazionale UICI, Chieti Terme (26-28 ottobre 2010) Dal canto suo il Sottosegretario al Ministero Infrastrutture e Trasporti, l’On. Giuseppe Maria Reina, ha ribadito la necessità di lavorare insieme per trovare forme e risorse utili ad affrontare le difficoltà dei disabili italiani nel contesto di questa crisi globale. Sui tagli drastici è intervenuto anche criticamente Augusto Battaglia, ex assessore alla Sanità della Regione Lazio: ha evidenziato come il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili abbia subito una riduzione molto consistente, scendendo da 42 milioni di euro previsti per il 2010 ai 11,70 milioni di euro in previsione per il 2011 (“dunque c’è un taglio in un settore, invece, importantissimo”). Tra gli intervenuti anche Colin Low, presidente dell’Unione ciechi europea (l’Ebu, di cui Daniele è vicepresidente), il quale ha sottolineato la “necessità di un trattato vincolante globale per la fruizione delle opere protette dal diritto d’autore, a favore dei non vedenti”. Attualmente la priorità dell’Ebu, che opera in 45 Paesi del Vecchio Continente, è quella di ridurre il divario tra l’Europa centrale, quella orientale e quella occidentale. Per consultare l’elenco degli eletti dell’UICI clicca qui . Ultimo aggiornamento di questa pagina: 8 novembre 2010.

Riduzione liste d’attesa, al via il Piano nazionale

Riduzione liste d’attesa, al via il Piano nazionale Approvata il 28 ottobre un’intesa tra Governo, Regioni e Province autonome (2010-12) 29 ottobre 2010 – Si è giunti ieri a un’intesa istituzionale per ridurre le liste d’attesa. Alla Conferenza Stato-Regioni, infatti, si è raggiunto un accordo sul Piano governativo nazionale 2010-12. I protagonisti sono stati l’esecutivo, le stesse Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano. Ora potrà essere applicato in vario modo dalle singole amministrazioni regionali. Tra le principali novità ci sono la suddivisione delle prestazioni in quattro classi di priorità, 58 prestazioni da monitorare e la definizione di percorsi diagnostico-terapeutici (priorità per patologie cardiovascolari e oncologiche). Più nello specifico si è fatta la seguente classificazione per stabilire il livello di tempestività dell’intervento medico: urgente , da eseguire al massimo entro 72 ore; breve , entro 10 giorni; differibile , entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; programmato . In tutto saranno 58 le prestazioni che saranno tenute sotto controllo, di cui 14 visite specialistiche, 29 prestazioni di diagnostica strumentale, 5 in regime di ricovero diurno e 10 in regime di ricovero ordinario. Tra l’altro si prevede che tutti i Centri Unici di Prenotazione (Cup), attualmente attivi a livello regionale, verranno messi in rete: il Cup nazionale mirerà, ha sottolineato il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, a “eliminare i buchi delle prenotazioni”. Nel caso in cui non si riescano a rispettare i tempi massimi regionali, le prestazioni erogate in regime libero-professionale dai medici saranno un possibile strumento per ridurre le liste d’attesa. La libera professione andrà concordata con i medici e sarà a carico dell´azienda sanitaria, mentre il cittadino parteciperà – almeno in questo caso – unicamente col ticket.

Fonti: Conferenza-Stato Regioni , Lo Strillone.

Scelta d’immagini ‘letta’ da un computer

Aree del cervello deputate alla visione (Fonte: Università di Monaco). Le zone laterali corrispondono ai lobi temporali mentre quella frontale alla zona occipitale (posta sopra la nuca)

Aree del cervello deputate alla visione (Fonte: Università di Monaco). Le zone laterali corrispondono ai lobi temporali mentre quella frontale alla zona occipitale (posta sopra la nuca)Scelta d’immagini ‘letta’ da un computer Con elettrodi impiantati nel cervello si è fatta prevalere la figura preferita tra due sovrapposte 28 ottobre 2010 – Se non è lettura del pensiero mediante elettrodi impiantati nel cervello, sembra proprio un passo avanti in questa direzione. Un gruppo di dodici persone malate di epilessia – la cui attività elettrica del cervello veniva monitorata per ragioni cliniche – ha partecipato a un esperimento che consisteva nel concentrarsi sull’immagine preferita tra due sovrapposte visualizzate sullo schermo di un computer. Nel 70% dei casi si è riusciti a far prevalere l’immagine desiderata, persino quando la sovrapposizione era costituita al 90% dall’immagine di disturbo. Questa scoperta è particolarmente importante perché si è riusciti a far ‘dialogare’ correttamente i neuroni di un’area della corteccia cerebrale deputata alla visione (lobo temporale mediano) con un computer: questo è fondamentale per le persone che, ad esempio, hanno particolari difficoltà motorie o altri gravi handicap, poiché consente loro di controllare dei dispositivi grazie al pensiero. “Abbiamo dimostrato – scrivono gli scienziati sulla rivista Nature – che gli esseri umani possono regolare l’attività dei loro neuroni nel lobo temporale mediano in modo da alterare il risultato della competizione tra le immagini esterne e le loro rappresentazioni interne. I soggetti hanno osservato una sovrapposizione ibrida delle due immagini che rappresentavano familiari, paesaggi, oggetti o animali e dovevano farne prevalere una alle spese di un’altra concorrente”. La ricerca è stata condotta da scienziati californiani, tedeschi, coreani e israeliani. Finanziata in parte dagli Istituti Nazionali della Salute degli Usa (NIH), dimostra come sia possibile gestire con la mente immagini complesse su uno schermo. Note: Fondamentale per la visione è anche l’attività cerebrale dell’area occipitale. Moran Cerf, Nikhil Thiruvengadam, Florian Mormann, Alexander Kraskov, Rodrigo Quian Quiroga, Christof Koch, Itzhak Fried, “On-line, voluntary control of human temporal lobe neurons”, Nature, 2010; 467 (7319): 1104 DOI: 10.1038/nature09510

Fonti: Nature , NIH.

Tristi tropici

Occhio colpito da tracoma

Occhio colpito da tracomaTristi tropici Due malattie tropicali dimenticate possono provocare cecità e ipovisione: il tracoma e l’oncocercosi 27 ottobre 2010 – Ci sono anche due malattie oculari, il tracoma e l’ oncocercosi , tra le prime dodici malattie tropicali dimenticate del mondo. Lo attesta l’Oms, che quest’anno ha pubblicato un elenco delle patologie che provocano maggiore perdita di anni di vita a causa di disabilità o scomparsa prematura (il parametro utilizzato è il Daly, il disability-adjusted life year). Il tracoma , una malattia oculare provocata da un batterio, si colloca al sesto posto come causa di anni di vita persi, mentre in prima posizione troviamo la filariasi linfatica (insieme di malattie parassitarie causate da alcuni vermi). L’oncocercosi, invece, è una malattia oculare – detta anche cecità dei fiumi – che si trova all’undicesimo posto. Due note malattie non oculari sono la dengue (al nono posto) e la lebbra (al dodicesimo). 1) Filariasi linfatica: 5.941 Dalys 2) Leishmaniosi umana: 1.974 Dalys 3) Ascaridiasi: 1.851 Dalys 4) Schistosomiasi: 1.707 Dalys 5) Tripanosomiasi africana umana: 1.673 Dalys 6) Tracoma: 1.334 Dalys 7) Hookworm (malattia parassitaria intestinale) 1.092 Dalys 8) Trichiuriasi: 1.012 Dalys 9) Dengue: 670 Dalys 10) Morbo di Chagas: 430 Dalys 11) Oncocercosi: 389 Dalys 12) Lebbra: 194 Dalys

Fonte notizia: L’Internazionale (su dati Oms 2010). Ultimo aggiornamento: 28 ottobre 2010.

Francia, cittadini dal medico on-line

Francia, cittadini dal medico on-line Si potrà consultare il medico di famiglia via internet nelle zone dov’è difficilmente raggiungibile 27 ottobre 2010 – Dal medico si andrà… via internet. Almeno da quello di famiglia e se non si trova sufficientemente vicino. Accadrà in Francia, dove con un computer e una webcam si potrà consultare il camice bianco lontano. Lo ha annunciato il Ministro della Salute d’Oltralpe, Roselyne Bachelot, la quale ha spiegato che così verrà risolto il problema della carenza di medici in certe zone della Francia. La pratica è già ammessa in Paesi quali il Canada, la Svizzera o gli Stati Uniti. Tuttavia in Francia solo i camici bianchi ufficialmente autorizzati potranno prestare la propria opera, una volta che le Aziende sanitarie locali avranno autorizzato i progetti tenendo conto dei bisogni della popolazione; ma la telemedicina, ossia il consulto a distanza, sarà ammesso unicamente nelle zone dove l’accesso ai medici è difficile. In Italia il Ministro della Salute Ferruccio Fazio e il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta, hanno manifestato soddisfazione per il buon andamento registrato nei primi mesi dalla nuova procedura per l’invio telematico dei certificati di malattia dei lavoratori pubblici e privati all’INPS. “Ad oggi – rileva il Ministero della Salute – sono un milione e duecentomila i documenti inviati in formato elettronico, con un tasso di copertura stimato pari al 58%“. Al contrario, un’altra sperimentazione che vede i medici di famiglia protagonisti non ha, almeno per ora, avuto buon esito. Si tratta della trasmissione telematica delle ricette, una delle incombenze introdotte dalla Convenzione firmata lo scorso anno (anticipata dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 maggio 2008). I progetti prevedevano una fase di collaudo in Piemonte e Campania; ma tutto si è arenato già prima dell’avvio della sperimentazione.

Fonti: City, Doctornews, Suite101, Ministero Salute. Ultimo aggiornamento: 29 ottobre 2010.

Combattere le malattie croniche

Combattere le malattie croniche Con opportune politiche pubbliche si possono contrastare i fattori di rischio: lo sostiene l’Oms 25 ottobre 2010 – Meno malattie croniche con più politiche pubbliche di prevenzione. Lo sostiene l’Oms che, in un documento pubblicato venerdì scorso nel suo sito ufficiale, sottolinea come il 60% delle patologie sia imputabile a sette fattori di rischio: alta pressione sanguigna (vedi retinopatia ipertensiva ), impiego del tabacco (che, a livello oculare, accresce il rischio di AMD ), abuso di alcol, alti livelli di colesterolo, sovrappeso, basso consumo di frutta e verdura (dannoso anche per la retina ) e inattività fisica (che aumenta i rischi di cataratta e degenerazione retinica). L’epidemia globale di malattie quali il diabete (che, tra l’altro, causa retinopatia ), il cancro, le malattie respiratorie, l’ictus e le malattie cardiache – sostiene l’Oms – “deve e può essere fermata”. Queste patologie causano circa il 60% dei decessi globali; tra l’altro metà dei 35 milioni di persone scomparse (nel 2005) a causa di malattie croniche aveva meno di 70 anni.

Fonte principale: WHO

Radio Due

RAI, Radio Due Intervista all’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus Brave Ragazze , sabato 23 ottobre 2010

Più disabili ma più invisibili

Disabili… invisibili Sono 4,1 milioni solo in Italia. Per 9 italiani su 10 i disabili sono accettati solo a parole o sono emarginati 21 ottobre 2010 – La disabilità suscita sentimenti contrastanti negli italiani, che vanno dal timore alla solidarietà, passando per il disagio. Secondo il Censis sono 4,1 milioni le persone disabili che vivono in Italia, pari al 6,7% della popolazione. È quanto emerge da una ricerca sulla percezione sociale delle disabilità della Fondazione Cesare Serono (progetto pluriennale intitolato Centralità della persona e della famiglia nei sistemi sanitari: realtà o obiettivo da raggiungere? ). Le persone disabili suscitano in gran parte degli italiani sentimenti positivi, come la solidarietà (nel 91,3% dei casi), l’ammirazione per la loro forza di volontà e la determinazione che comunicano (85,9%) o il desiderio di rendersi utili (82,7%). La metà degli italiani (50,8%) afferma di provare tranquillità, di fronte a una situazione ritenuta «normale»; ma sono diffusi anche imbarazzo e disagio. Il 54,6% degli italiani prova paura, per l’eventualità di potersi trovare un giorno a dover sperimentare la disabilità in prima persona o nella propria famiglia. Poi c’è il timore di poter involontariamente offendere o ferire la persona disabile con parole e comportamenti inopportuni (34,6%). Il 14,2% degli italiani afferma, invece, di provare indifferenza. La maggioranza del campione (1500 intervistati) ha un’immagine della disabilità esclusivamente in termini di limitazione del movimento (62,9%), il 15,9% pensa a una disabilità intellettiva (il ritardo mentale o la demenza), il 2,9% a una disabilità sensoriale (sordità o cecità), mentre il 18,4% associa il concetto a un deficit plurimo (combinazione di due o più disabilità). Con sentimenti che oscillano tra la partecipazione umana e la paura, costruire una relazione con le persone disabili è difficile. Le disabilità sono un tema ancora troppo poco presente nell’agenda istituzionale, mentre gravano drammaticamente sulle famiglie, spesso lasciate troppo sole nella cura.

Fonte principale: Fondazione C. Serono-Censis

Ultima modifica: 28 ottobre 2010.