SkyTg24

Percorso tattilo-plantare vocalizzato voluto dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità presso il Policlinico A. Gemelli di Roma Sky Tg24 – 14 settembre 2010, ore 18.15

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Percorso tattilo-plantare vocalizzato 14 settembre 2010 RAI UNO – TG1 Edizione delle 13.30

Corriere.it

Corriere della Sera-logo

Corriere della Sera-logo.it 20 settembre 2010 “Percorso hi-tech per disabili visivi“ Installato per la prima volta in un ospedale italiano un tracciato tattilo-plantare vocalizzato per aiutare ciechi e ipovedenti a muoversi all’interno della struttura

La rivincita contro il glaucoma

La rivincita contro il glaucoma Uno studio della Fondazione G. B. Bietti raccomanda l’associazione di analoghi delle prostaglandine e betabloccanti 20 settembre 2010 – Abbassare la pressione oculare per salvare la vista. Questo è l’obiettivo dei trattamenti della maggior parte dei tipi di glaucoma, una malattia che a lungo andare danneggia il nervo ottico, impedendo così agli stimoli bioelettrici di viaggiare correttamente dalla retina alla corteccia cerebrale. Per questo l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Fondazione G. B. Bietti di Roma, presieduto Prof. Mario Stirpe (Fondazione G. B. Bietti di Roma)dal Prof. Mario Stirpe, ha annunciato la pubblicazione dei risultati dello studio GREAT (Glaucoma Randomized European Assessment Trial) in cui si sono confrontati diversi colliri. La Fondazione, si legge in una nota, “richiama l’attenzione sulla necessità di controlli regolari della salute dell’occhio per tutta la popolazione, ma in particolare per coloro che hanno parenti affetti da glaucoma”, una delle prime cause di cecità nei paesi industrializzati. Il Prof. Massimo G. Bucci, Direttore Scientifico della Fondazione Bietti, osserva che la malattia oculare è caratterizzata da un’irreversibile perdita delle fibre del nervo ottico, che determina una progressiva riduzione del campo visivo (fino alla visione ‘a cannocchiale’ e, nei casi estremi, all’ipovisione e alla cecità). “è una malattia subdola – avverte la Fondazione Bietti – perché un suo eventuale peggioramento si verifica senza sintomi sino agli stadi più avanzati, quando il trattamento risulta molto meno efficace. È per questo che il glaucoma è chiamato il ‘ladro silenzioso della vista’”: la necessità di check-up periodici dall’oculista è imprescindibile per rallentarne o bloccarne l’evoluzione. “La pressione intraoculare – ha affermato il Prof. Marco Centofanti, coordinatore dello studio multicentrico europeo GREAT – è l’unico parametro che può essere trattato; pertanto, un’efficace terapia ipotensiva oculare è fondamentale per rallentare la progressione della malattia”. Inoltre afferma che il trattamento a base di un solo principio attivo è il primo passo per la maggior parte dei pazienti affetti da glaucoma; ma quando non si riesce ad ottenere una riduzione significativa della pressione oculare può essere necessario ricorrere ad una terapia combinata. “Entro cinque anni dall’inizio del trattamento – spiega la Fondazione Bietti – oltre il 50% dei pazienti avranno bisogno di due o più farmaci per mantenere la pressione endoculare sotto controllo e rallentare così la progressione della malattia e la comparsa dei deficit visivi”. Lo studio europeo ­– sovvenzionato da aziende farmaceutiche – ha visto la partecipazione di ricercatori di Università milanesi e dell’Università di Tor Vergata di Roma e dell’Università diFondo oculare di glaucomatoso Parma oltre a specialisti austriaci e tedeschi. “Lo studio GREAT – anticipano i ricercatori – ha evidenziato che il trattamento con un’associazione fissa a base di betabloccanti combinata ad un analogo delle prostaglandine, chiamato ‘prostamide’, aiuta il controllo della malattia in maniera più efficace rispetto alle altre associazioni fisse presenti sul mercato”. Lo studio ha messo a confronto l’efficacia di due differenti trattamenti: uno rappresentato da un collirio contenente due principi attivi (travoprost e betabloccante) e l’altro costituito da un collirio contenente sempre un betabloccante, ma in associazione con un altro principio attivo (bimatoprost). I due farmaci sono stati valutati per efficacia e sicurezza: la pressione intraoculare è diminuita maggiormente nel secondo caso. Il 27% dei soggetti sottoposti a visita erano a rischio di sviluppare un glaucoma o per una pressione oculare superiore a una certa soglia (21 mm di mercurio) oppure per la presenza di altri importanti fattori di rischio. Il problema è che oltre il 35% dei soggetti non si era mai sottoposto alla misurazione della pressione dell’occhio, nonostante fosse a rischio per la sua età. Il 65% delle persone sottoposte ai controlli presentava un familiare di primo o secondo grado affetto da glaucoma: la componente ereditaria gioca un ruolo importante. La Fondazione Bietti ha, infine, annunciato che è in procinto di inaugurare un nuovissimo centro di ricerca dedicato espressamente allo studio del glaucoma. Note Tra l’altro il Prof. Stirpe è a capo della Commissione del Ministero della Salute per la prevenzione della cecità.

Fonti: Fondazione Bietti, abstractonline.

così i bambini vedono il mondo

Così i bambini vedono il mondo Fino a 12 anni non sperimentano una ‘fusione percettiva’ tipica degli adulti 17 settembre 2010 – Gli studi scientifici, infine, possono approdare al (buon) senso. Se è già noto come nell’infanzia si abbia una diversa percezione del mondo, meno chiaro è che si possa percepire visivamente in modo diverso dagli adulti per cause neurofisiologiche. Lo studio, condotto dallo University College di Londra (UCLA), ha confrontato la modalità con cui i bambini e gli adulti combinano l’informazione prospettica con l’informazione binoculare. Il risultato è che entrambe si integrano solo intorno ai 12 anni, quando si verifica una cosiddetta ‘fusione percettiva’ che li caratterizzerà da adulti. Ai partecipanti dell’esperimento è stato chiesto di comparare due superfici inclinate per giudicare quale fosse la meno pendente. In un secondo esperimento sono stati usati degli speciali dischi 3D: talvolta l’informazione proveniente da ciascuno dei due occhi era diversa. I bambini intorno ai 6 anni non hanno avuto problemi a rilevare lo stimolo proveniente da ciascuno dei due occhi, mentre gli adulti non ci sono riusciti perché tendono maggiormente ad integrare gli stimoli visivi. Secondo Marko Nardini (UCLA), che ha diretto la ricerca pubblicata su PNAS, “perché il mondo abbia senso ci affidiamo a molti tipi diversi d’informazione. Un vantaggio del combinare le informazioni provenienti dai diversi sensi è che possiamo determinare che cosa ci sia più accuratamente di quanto si possa fare con ogni singolo senso”. Al contrario, “potrebbe essere legato all’adattamento il fatto – ha affermati Denis Mareschal del centro di Scienze e di Sviluppo Cognitivo di Birkbeck – che i bambini non integrino le informazioni mentre stanno ancora imparando le relazioni […] tra immagini e suoni o tra gli stimoli visivi binoculari posti in prospettiva”. La stessa équipe di ricercatori sta pensando ora di usare la risonanza magnetica per immagini (fMRI) per determinare i cambiamenti cerebrali che sono alla base di queste diverse attitudini nel combinare le informazioni visive. Per l’abstract dello studio clicca qui .

Fonte: University College di Londra

M’illumino… con la prevenzione

M’illumino… con la prevenzione Dal 15 al 30 settembre check-up oculistici gratuiti nel viterbese 17 settembre 2010 – Si è ‘accesa’ la prevenzione in provincia di Viterbo. Il 15 settembre sono iniziati check-up oculistici gratuiti, che proseguiranno fino al 30 settembre, toccando 15 comuni e 16 circoli per anziani. La prenotazione dei controlli medico-oculisti – che si tengono in un’Unità mobile oftalmica (camper attrezzato) dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus – può avvenire presso lo stesso circolo per anziani o al comune di residenza. Collaborano all’iniziativa 11 oculisti che operano sul territorio provinciale. “Saranno visitati 20-25 persone al giorno. La campagna di prevenzione – spiega Marisa Lattanzi, presidente della sezione di Viterbo dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti – è finanziata dalla Regione Lazio nell’ambito di un progetto che provvede anche altre iniziative a favore dei non vedenti. La seconda fase è prevista nella seconda metà del mese di ottobre”. Complessivamente coinvolgerà 35 circoli per anziani, i quali vedranno… ‘illuminarsi la loro vita’. Prima fase della campagna di check-up oculistici gratuiti nel viterbese: 15 SETTEMBRE Bassano in Teverina 16 SETTEMBRE Civitella D’Agliano 17 SETTEMBRE Castiglione in Teverina 18 SETTEMBRE Lubriano 19 SETTEMBRE Proceno 20 SETTEMBRE Onano 21 SETTEMBRE S.Lorenzo Nuovo 22 SETTEMBRE Grotte di Castro 23 SETTEMBRE Gradoli 24 SETTEMBRE Latera 25 SETTEMBRE Piansano 26 SETTEMBRE Farnese 27 SETTEMBRE Ischia di Castro 28 SETTEMBRE Tessennano 29 SETTEMBRE Montalto di Castro 30 SETTEMBRE Pescia Romana Nota: il programma è suscettibile di variazioni. Prima di recarsi a un’Unità mobile oftalmica, oltre a dove prenotare al circolo anziani o presso uno dei comuni indicati, si consiglia vivamente di contattare l’UICI di Viterbo al seguente numero: Tel. 0761/223204.

Miopia, individuata origine genetica

Miopia, individuata origine genetica Il vizio refrattivo più comune ha una base nel Dna 15 settembre 2010 – Osservare sempre più da vicino il Dna non è solo una metafora. Sembra che sia stata individuata un’origine genetica della miopia: sarebbe imputabile a una zona ben precisa del genoma chiamata 15q25. L’ipotesi è suffragata da un’ampia statistica: i ricercatori del Duke University Medical Center (Usa), con la collaborazione del King’s College di Londra, hanno analizzato varianti genetiche alla ricerca della

Fonte del vizio refrattivo in 4.270 individui, estendendo poi lo studio ad altre 13.414 persone in soggetti miopi del Regno Unito, dei Paesi Bassi e dell’Australia. In sostanza si sta cercando di capire quale sia l’origine del meccanismo molecolare responsabile del difetto visivo più comune. Gli studiosi arrivano a scrivere su Nature Genetics che la riduzione della capacità dell’occhio di mettere a fuoco è un’importante causa di problemi visivi ed “è un tratto fortemente ereditario”. Per poter capire l’esatto ruolo di un gene, chiamato RASGRF1 ­- fortemente espresso nei neuroni e nella retina e fondamentale per il loro funzionamento e per il consolidamento della memoria visiva ­­-, sono state create cavie da laboratorio che ne erano prive: così si è osservato, ad esempio, che il funzionamento del loro cristallino era alterato. Solo negli Stati Uniti si stima che una persona su tre sia miope, mentre la percentuale tocca l’80% a Singapore. In precedenti studi è stato osservato che anche lo stile di vita incide sulla miopia: i bambini che trascorrono molte ore al giorno all’aria aperta tendenzialmente sviluppano meno il vizio refrattivo. Esistono, comunque, tra gli adulti casi di miopia patologica, pari al 2-3% dei casi, che possono portare nei casi più gravi al distacco di retina, al glaucoma e al sanguinamento della macula (zona centrale della retina), con connesso rischio di cecità.

Fonti: Nature Genetics, Duke University Medical Center. Ultimo aggiornamento: 12 novembre 2010.

Occhio alla ‘cecità’ da distrazione

Occhio alla ‘cecità’… da distrazione Se si è concentrati su un’altra attività come parlare al cellulare la consapevolezza percettiva si riduce 8 settembre 2010 – Esiste la ‘cecità da distrazione’ oltre a quella fisiologica? La riposta è affermativa per Ira E. Hyman, docente di psicologia presso la Western Washington University (Usa). Se, ad esempio, mentre si passeggia si sta parlando al cellulare mediamente ci si accorge solo nel 25% dei casi che c’è in strada un clown (l’esperimento è stato fatto sul serio) mentre la percentuale sale a oltre il 70% se si cammina in coppia. “Abbiamo scoperto – ha scritto il prof. Hyman – che gli utilizzatori del cellulare camminavano più lentamente, cambiavano direzione più frequentemente ed era meno probabile che si rendessero conto di altre persone rispetto a individui che svolgevano altre attività”. Quando si è prodotta artificialmente una situazione anomala (un clown che pedalava su una ruota) solo un quarto delle persone impegnata in una conversazione telefonica se n’è reso conto. Pertanto gli studiosi hanno concluso sulla rivista Applied Cognitive Psychology che “l’impiego del cellulare può causare cecità da disattenzione persino durante una semplice attività che dovrebbe richiedere poche risorse cognitive (in questo caso passeggiare, ndr)”. Secondo precedenti studi condotti in Inghilterra anche parlare al cellulare mentre si guida può ridurre il grado di attenzione. Note luglio 2010 (vol.24, Issue 5, pp. 597-697)

Fonti principali: psycologytoday, Wiley.

Il Sole24Ore-Sanità

Il Sole 24 Ore-Sanità 7-13 settembre 2010, p. 16 “Ciechi, al Gemelli senza barriere“ L’iniziativa condotta con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità di L. Vazza

Le cadute nemiche della salute

Oms di Ginevra

OMS di GinevraLe cadute nemiche della salute L’Oms ricorda che le vittime sono soprattutto ultra65enni; ma è fondamentale la prevenzione 6 settembre 2010 – Più prevenzione contro le cadute a danno degli anziani. L’Oms ricorda l’importanza di quest’azione in un bollettino dai toni drammatici: le cadute sono la seconda causa al mondo di ferite accidentali e non intenzionali. Ogni anno si stima che 424mila persone muoiano per questa ragione, per l’80% concentrate nei Paesi in via di sviluppo: le vittime sono principalmente ultra65enni. Complessivamente ogni anno l’intervento del medico è richiesto all’incirca in 37,3 milioni di casi. Tra i fattori di rischio l’Organizzazione mondiale della sanità non cita solo l’età e l’eventuale abuso di alcol, ma anche i gravi deficit visivi. Chiaramente chi ha un cattivo equilibrio e ci vede male, così come chi soffre di disturbi neurologici o cardiaci, è più suscettibile a cadute accidentali. Per questo l’Oms elenca – accanto alla necessità di controllare gli ambienti – la cura della pressione bassa, l’eventuale necessità di assumere vitamina D e calcio, così come il ricorso a trattamenti correttivi dei difetti visivi o di altri problemi sensoriali. L’allenamento muscolare e quello dell’equilibrio possono aiutare; curiosamente l’Oms elenca tra le pratiche virtuose anche esercizi tipo il Tai Chi (una ginnastica con movimenti controllati e lenti) o, comunque, un addestramento specifico per migliorare forza ed equilibrio. Occhiali Secondo uno studio australiano pubblicato sul British Medical Journal lo scorso 25 maggio è opportuno che gli anziani usino fuori casa – quando necessario – due paia di occhiali distinti, quelli da vicino e da lontano, invece dei multifocali, che viceversa possono essere utili in casa o quando si guida. Secondo il British Medical Journal, infatti, gli anziani che praticano attività all’aperto possono prevenire le cadute nel 40% dei casi portando con sé due tipi di occhiali per vicino, uno per la presbiopia e l’altro per la miopia, l’ipermetropia o l’astigmatismo. In ogni caso, ricordiamo che la ricerca è stata condotta su un’età media di ottant’anni, per cui il medico oculista dovrà valutare caso per caso quali occhiali sia più opportuno prescrivere.

Fonti: Oms , BMJ .