La Stampa-17 ottobre 2008-Apri gli Occhi
La Stampa-24 ottobre 2008-Lettera insegnanti
La retina a congresso
La retina a
congresso Oggi si tiene a Roma
un appuntamento nazionale sulla diagnostica
31 ottobre 2008 – La retina è la “regina” del
congresso nazionale in programma oggi a Roma. Diversi esperti fanno il punto
sulla diagnostica delle malattie che la colpiscono le quali, per essere
individuate, necessitano di tecnologie sofisticate e in rapida evoluzione.
Si parlerà, tra l’altro, di degenerazione maculare legata
all’età (Amd): è una patologia che colpisce il
centro della retina, la macula, ed è considerata la principale causa di cecità
in Occidente; è responsabile del 7,1% dei casi di perdita della vista nel mondo
(dato dell’Organizzazione mondiale della sanità). Attualmente solo la forma
detta ‘umida’, considerata la più grave, si può bloccare o rallentare grazie ad
iniezioni praticate nel bulbo oculare (dette ‘intravitreali’).
Previsti, inoltre, interventi sull’edema maculare
diabetico (vedi retinopatia diabetica), sulle
vasculopatie retiniche (che colpiscono i vasi, ad esempio ostruendoli) e sulle
malattie infiammatorie.
Il congresso è un appuntamento annuale riservato ai medici
oculisti e agli altri esperti del settore, che si tiene presso la Pontificia universitas urbaniana. Quest’anno
l’ospite d’onore è il Prof. Frank Holz, direttore della clinica oculistica
dell’Università di Bonn.
Fonti: Società
italiana della retina, Oms
Numero
Verde di assistenza oculistica (tutte le mattine dei giorni feriali, dalle 10
alle 13). Risponde un medico oculista se si scrive anche nel forum del sito della IAPB Italia
onlus .Nota: per variare la dimensione dei caratteri
premere il tasto Ctrl assieme ai tasti +/- oppure girare la rotellina del mouse
mentre si tiene premuto il tasto Ctrl.
Ottobre-Dicembre 2008
Attached documents
National Geographic-novembre 2008
Imparare come leggono ciechi e ipovedenti
La Biblioteca Italiana
per i Ciechi ha aperto le porte fino al 31 ottobre a Monza
30 ottobre 2008 – Cos’è il large
print usato dagli ipovedenti? Come si stampa un testo in Braille? Per
soddisfare queste e altre domande la Biblioteca Italiana
per i Ciechi “Regina Margherita”, con sede a Monza, ha aperto i battenti al
grande pubblico
Gli
ipovedenti – ossia le persone che hanno da uno a tre decimi – possono ricorrere
a libri stampati in caratteri molto grandi. Il Braille, invece, è il celebre
alfabeto tattile inventato dall’omonimo genio francese: consta di punti in
rilievo, al massimo sei (disposti su due colonne), che rappresentano le lettere.
A questa ghiotta
occasione, che ha preso il via il 27 ottobre, è stato associato un seminario
che si è tenuto ieri sul “Valore culturale del libro. Verso un formato
accessibile e fruibile per i non vedenti. Problemi, esperienze e
prospettive”. Si è discusso di accessibilità e fruibilità dei contenuti
informativi
Presidente nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti,
Tommaso Daniele. Al seminario ha partecipato, tra gli altri, il Presidente
della IAPB Italia onlus, avv. Giuseppe Castronovo, che tra l’altro presiede una
stamperia braille a Catania.
“Il Braille rimane ancora – ha affermato in
precedenza l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente dell’Agenzia internazionale
per la prevenzione della cecità nonché presidente della stamperia braille
catanese – nel XXI secolo il metodo
universale che facilita e aiuta i ciechi nel campo dell’istruzione,
dell’informazione, della cultura e della società: nonostante l’avanzamento
tecnologico è uno strumento fondamentale. Per un bambino cieco del Togo –
conclude l’avv. Castronovo – il Braille è come il Nilo che, inondando le terre
vicine, le fertilizza e le arricchisce; infatti, dà la possibilità al non
vedente di istruirsi”.
Fonte: Biblioteca Regina Margherita di Monza
Verde di assistenza oculistica (tutte le mattine dei giorni feriali, dalle 10
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La cornea più longeva ha 123 anni
longeva ha 123 anni Un norvegese
ottantenne venne sottoposto a un trapianto corneale
29 ottobre 2008 – Gli occhi non sono necessariamente
uno specchio dell’età. Un uomo norvegese, infatti, ha una cornea di 123 anni mentre lui ne ha
‘solamenté 80. Il ‘miracolo’ ha origine in un trapianto avvenuto mezzo secolo
fa da una persona nata nel 1885. Tuttavia la vista
quanto lui dichiara, non è più molto buona.
Inizialmente i medici si aspettavano che la cornea – la
superficie oculare trasparente in corrispondenza dell’iride – sarebbe durata
solamente cinque anni. Allora non si usava trapiantare cornee di persone
decedute, come invece sarebbe accaduto in seguito. I primi trapianti risalgono
agli anni ’20 del secolo scorso. La trasparenza e l’integrità della cornea è
fondamentale per una buona visione: è considerata una sorta di lente esterna,
mentre il cristallino è la lente interna
al bulbo oculare.
Fonti di riferimento: Newscientist,
Reuters.
Oms, occhio alle malattie letali
mondiale fino al 2030? L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha risposto
con la pubblicazione di un nuovo rapporto, che si concentra in particolare
sulle prime dieci cause di morte nonché sulle 130 malattie che minacciano la
salute planetaria.
In Africa si verificano nove decessi su dieci di bambini
colpiti da malaria, il 90% delle morti sono causate dall’Aids, ma anche la metà
dei decessi mondiali da polmonite e malattie diarroiche. Nella stesso
continente si concentrano anche, secondo un’altra
Fonte Oms, il 17% delle
persone che soffrono di una grave disabilità visiva (pari a circa 7.650.000). Tuttavia sono stati registrati anche dei passi avanti: la frequenza del tracoma, ad esempio, si è andata riducendo e oggi causa cecità in misura del 2,7% sul totale delle patologie e degli errori refrattivi non corretti. L’incidenza dei non vedenti nel mondo viene indicata in
una percentuale pari approssimativamente allo 0,6%. Tra le malattie oculari
più frequenti e invalidanti l’Oms cita la cataratta non operata (causa di cecità
nel 39,1% dei casi), il glaucoma (10,1%) e le degenerazioni
maculari (7,1%), ma indica anche i vizi
refrattivi non corretti (18,2%, tra cui gravi miopie).
Tra le minacce principale della salute ci sono le malattie cardiovascolari e l’ictus; ma anche il tumore
ai polmoni e la bronchite o l’asma sono particolarmente pericolose, preceduti però – nei Paesi benestanti – dall’infarto.
principale di anni persi… e la sua incidenza è più elevata nelle donne che
negli uomini del 50%”. La dipendenza dall’alcol e il suo abuso sono da
annoverare tra le principali dieci cause invalidanti nel mondo.
I dati raccolti e pubblicati risalgono al 2004 (che abbiamo integrato con dati del 2007). Tuttavia
sono state effettuate delle proiezioni per il 2008, il 2015 e, appunto, il
2030.
Vedi anche: attività internazionali della IAPB Italia onlus
Fonte: Oms
Verde di assistenza oculistica (tutte le mattine dei giorni feriali, dalle 10
alle 13). Risponde un medico oculista se si scrive anche nel forum del sito della IAPB Italia
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Occhio agli occhialini
occhialini Secondo uno studio
franco-australiano quelli da piscina possono aumentare la pressione oculare
27
ottobre 2008 –
Occhio agli occhialini. Infatti chi già soffre di una pressione intraoculare
elevata, se ad esempio soffre di glaucoma, potrebbe avere problemi: in
un nuovo studio condotto dall’Università dell’Australia occidentale e
dall’Istituto oculistico di Lione si sostiene che potrebbero innalzare
la pressione.
Il
metodo utilizzato è semplice: sono stati praticati dei fori in tredici tipi di
occhialini diversi, in modo da riuscire ad usare un apparecchio chiamato
“tonometro ad applanazione” (che richiede il contatto con la cornea).
La pressione oculare è stata misurata prima di mettere gli occhialini, due
minuti dopo l’applicazione e 20 minuti dopo averli tolti.
La pressione è aumentata mediamente di 4,5 mm
Hg (millimetri di mercurio) durante l’applicazione degli occhialini. In linea
di massima più piccoli erano e più è aumentato il valore. Lo
studio, pubblicato sull’autorevole British Journal of Opthalmology, giunge alla seguente conclusione: “Queste misure non sono state prese mentre si nuotava, ma suggeriscono che
alcuni occhialini possono aumentare la pressione intraoculare”.
Department
of Physiology and Pharmacology, Centre for Ophthalmology and Visual Science,
Lions Eye Institute, University
of Western Australia.
Fonte originale: Br
J Ophthalmol. 2008 Sep;92(9):1218-21. Epub 2008 Jul 11